Non riusciva a digerire il fatto che la loro relazione fosse finita da 15 anni. La gelosia lo aveva reso cieco e, così, la notte dello scorso 12 settembre aveva raggiunto un amico della ex accoltellandolo all’addome e lasciandolo sanguinante sull’asfalto.
Sebastiano Destro, 48enne sorvegliato speciale, è stato ammanettato ieri sera dagli agenti delle Volanti e rinchiuso nel carcere di Gazzi con l’accusa di tentato omicidio.
Le indagini della polizia erano cominciate due mesi fa quando la vittima, un 37enne, era stata ritrovata stesa a terra, sanguinante ed ubriaca, accanto alla Chiesa Santi Pietro e Paolo, nelle vicinanze di Villa Dante.
Trasportato subito in ospedale, le sue dichiarazioni erano apparse poco chiare. L’uomo, probabilmente per il troppo alcool, non era stato in grado di dire nulla, né come fosse successo l’accoltellamento né chi l’avesse commesso. Ricordava soltanto che era stato accoltellato.
Quella notte, infatti, gli agenti poterono solo constatare il misfatto senza individuare nessuna valida pista.
La ricostruzione dei fatti fu resa possibile il giorno dopo quando, alla centrale, giunse la chiamata della donna oggetto del contendere.
Sebastiano Destro era l’ex fidanzato, geloso oltre ogni modo nonostante la loro storia fosse terminata da più di un decennio.
La sera dell’accoltellamento, la donna e la vittima si trovano insieme, passeggiano nei pressi di Villa Dante, probabilmente alzando un po’ il gomito.
All’improvviso una chiamata al cellulare della donna fa scattare la scintilla. A telefonare è proprio Destro. I toni iniziano a farsi sempre più alti finchè l'amico le strappa il telefono e discute animatamente con l’interlocutore.
Basta questo diverbio perché Destro decida di passare all’azione: prende un coltello, raggiunge i due nei pressi della villetta e sferra al malcapitato una coltellata in pieno addome.
Due mesi di indagini, e ieri sera le manette ai polsi.
Adesso l’uomo si trova rinchiuso nel carcere di Gazzi, su ordinanza del GIP Salvatore Mastroeni e su richiesta del PM Antonella Fradà.
Veronica Crocitti
@VCrocitti