Dinanzi al Comune di Messina si sono aperte due strade: la prima indica il dissesto, la seconda il risanamento economico, da conseguire attraverso il fondo di Rotazione messo a disposizione dal Governo nazionale per soccorrere e salvare dal fallimento i comuni a rischio default. Il Consiglio comunale ha deciso di imboccare questa seconda strada e ,compatto, ha approvato, in seduta straordinaria, la delibera di adesione al decreto 174, convertito in legge lo scorso 7 dicembre. Istruita dai dirigenti dell’ area economico –finanziaria, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo e firmata dal commissario straordinario Luigi Croce, la delibera ha incassato il sì di 37 consiglieri sui 38 presenti in Aula, l’unico voto contrario è stato quello di Ivano Cantello (Sicilia Vera), che si considera esente da qualsiasi responsabilità politica ed amministrativa ed avrebbe voluto accertare quelle degli altri. “Non pervenuti” al momento della votazione sette consiglieri comunali e precisamente: Tanino Caliò, Claudio Canfora, Simona Contestabile, Maurizio De Leo, Gaetano Gennaro, Piero Iannello, Nello Pergolizzi e Daniele Zuccarello.
Con il provvedimento votato dal Consiglio comunale, che è diventato immediatamente esecutivo, inizia il cammino verso il risanamento dell’ente. Che non sarà breve né facile: entro i prossimi 45 giorni i dirigenti Coglitore e Di Leo dovranno redigere il piano di riequilibrio finanziario pluriennale della durata massima di 10 anni, ispirandosi alle linee guida indicate dalla legge, ma recependo anche ulteriori direttive da parte del commissario Croce e del Consiglio comunale, che dunque non ha ancora finito il proprio compito e dovrà collaborare per proporre le misure correttive idonee a rimettere a posto i conti di Palazzo Zanca. Entro sessanta giorni, il piano dovrà essere adottato dal Civico Consesso per poi essere spedito a Roma, al Ministero dell’Interno, e alla Corte dei Conti di Palermo, che dovranno esaminarlo e dare l’ok all’erogazione dei fondi, nel limite massimo di 300 euro ad abitante.
Nelle more di approvazione del piano di risanamento, sarà consentito il blocco delle procedure esecutive in atto e la possibilità di accedere ai mutui della Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento dei debiti fuori bilancio, oltre a prescrizioni che fanno riferimento alla norma di legge.
Un po’ di luce in fondo al tunnel si inizia a intravedere, ma tutti consiglieri comunali che hanno partecipato al dibattito in Aula hanno sottolineato che il peggio non è ancora passato e nei prossimi anni, non solo nei prossimi mesi, ci aspettano lacrime e sangue. Con un’unica magra consolazione e cioè che, adesso, con la legge sul “salva- Comuni”, a controllare la gestione finanziaria dell’ente ci sarà l’occhio vigile ed attento della Corte dei Conti, che supervisionerà l’utilizzo di ogni singolo centesimo che sarà trasferito in riva allo Stretto attraverso il fondo di rotazione. In primavera si tornerà al voto per le amministrative e chiunque sarà eletto avrà già il percorso segnato: stop agli sprechi, agli sperperi e alle spese superflue. La strada del rigore è tracciata e non ci saranno scorciatoie.
Intanto, in attesa di iniziare a lavorare a questo famoso piano do riequilibrio finanziario, Coglitore e Di Leo hanno fatto quadrare i conti del bilancio di previsione 2012, che è già sulla scrivania di Croce. Il commissario dovrà adesso esaminarlo, con l’aiuto dei suoi esperti, ed apporre la sua firma prima di trasmetterlo al Collegio dei revisori dei Conti ed al Consiglio comunale. Non è escluso che il reggente di Palazzo Zanca lo rimandi però indietro, suggerendo ai dirigenti dell’area economica alcuni accorgimenti, soprattutto alla luce dell’annunciato prestito di 40 milioni di euro, promesso dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta. (Danila La Torre)