Anni di fermo, ora finalmente si procede a passi spediti verso la realizzazione della strada da Torri Morandi al Tirreno. Una strada fondamentale per liberare Torre Faro dalla morsa del traffico estivo.
Dopo gli espropri dei terreni agricoli, adesso è stata indetta la conferenza di servizi per ottenere i pareri del Comune di Messina (Dipartimenti Servizi Manutentivi e Servizi Tecnici), della Città Metropolitana di Messina, della Soprintendenza e del Genio Civile di Messina.
“I tempi previsti per il procedimento di acquisizione dei pareri – si legge nell’avviso pubblicato dal Dipartimento Servizi Tecnici – sono accelerati per consentire il rapido svolgimento del procedimento entro i termini dettati dall’utilizzo dei fondi Pnrr ed evitare la revoca dei finanziamenti”.
Gli enti interessati hanno dieci giorni di tempo per richiedere integrazioni documentali o chiarimenti e venti giorni per “rendere le proprie determinazioni”.
Il progetto è diviso in quattro stralci: 1) Parcheggio e aree esterne Torri Morandi; 2A) Demolizione e ricostruzione edifici esistenti; 2B) Recupero Torri Morandi; 3) Parco Urbano con accesso all’area.
La conferenza di servizi riguarda proprio lo stralcio 3, cioè il Parco urbano e la strada di collegamento tra via Pozzo Giudeo e via Senatore Arena.
Due settimane fa, invece, erano stati consegnati i lavori dello stralcio 1, che prevede 215 posti auto, di cui 10 per disabili, in parte coperti da pensiline fotovoltaiche (che garantiranno l’indipendenza energetica per l’illuminazione), e posti di ricarica per bici e auto elettriche, oltre a impianti di drenaggio e irrigazione aree a verde.
Un’area che già oggi è parcheggio ma è prevista la rimozione dell’attuale pavimentazione esterna che è in parte in asfalto, in parte in cemento e in parte a terreno naturale, sostituendola con materiali interamente permeabili, quale terra stabilizzata.
Nello stralcio 3 previsti altri 43 nuovi posti auto, di cui 4 per disabili, e 5 per pullman, a servizio del futuro museo delle Torri Morandi.
Le Torri Morandi (stralcio II B) saranno restaurate e adibite a spazio museale ed espositivo. Un anno fa la firma per la sede del Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo). Previsti interventi di consolidamento strutturale, adeguamenti sismici ed energetici, nuovi connettivi verticali, scale di emergenza, ascensori, bagni e impianti oltre a nuovi ambienti necessari al corretto funzionamento del museo.
Una delle due torri sarà lasciata come memoria dell’utilizzo originario e conserverà lo spazio integrale cielo terra attuale per ospitare uno spazio espositivo “verticale”. All’interno dell’altra torre, invece, sarà realizzato un nuovo corpo scala dotato di ascensore vetrato, con struttura metallica distanziata dalle pareti perimetrali a sottolineare il rispetto per l’involucro originario.
Il corpo secondario, collegato al principale per mezzo di un corpo di collegamento, ora vetrato, sarà adibito ad esposizioni temporanee, libreria e caffetteria e sarà dotato d’indipendenza funzionale. Gli interventi di rilevanza esterna previsti sulle torri consistono in un restauro conservativo che non apporterà modifica sostanziale all’aspetto originario e consolidato del fabbricato.
Tre fabbricati minori (stralcio II A) saranno demoliti e ricostruiti, con stesso ingombro ma con tecnologie di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Un edificio ospiterà la casa del guardiano, uno sarà destinato a sede della foresteria del museo ed il terzo sarà il “trait d’union” tra il museo e i cittadini, costituendo uno spazio polifunzionale facente parte dell’area museale ma destinato anche ad un uso da parte della collettività e delle istituzioni.