Ancora un sopralluogo, ancora la IV circoscrizione, ancora il solito dilemma: strada pubblica o strada privata? Se lo sono domandato i consiglieri di quartiere nel corso del sopralluogo effettuato in via Torino, cui hanno preso parte anche gli assessori Corvaja e Capone, per cercare di risolvere un nuovo mistero viario. Mistero che vede la strada in questione divisa in due distinti tratti e accessibile da due diverse strade, dalla via Industriale e dal Cavalcavia (Via Scotto), ma interrotta al transito per un tratto da due cancelli apposti anni fa privatamente da un condominio. Separazioni che, inevitabilmente, ostruiscono il transito veicolare di via Torino nella sua completezza, creando una vicolo cieco in entrambi i sensi di marcia.
Una visita in loco, quella voluta dal consiglio, per dare sostanza a due precedenti atti deliberativi con cui il problema era già stato sollevato e a cui si è unita anche una petizione di centinaia di cittadini che intendono accertare la natura giuridica pubblica di quel tratto di via Torino chiuso al transito, con il fine di far rimuovere le strutture fisse e consentire nuovamente la fruizione veicolare della strada nella sua interezza, in senso rotatorio, da via Industriale fino al Cavalcavia (T. Cannizzaro). La chiusura di questa strada, infatti, come spiegato anche dal presidente del quartiere Quero, ha determinato notevoli disagi ai residenti della zona, sia dal punto di vista della viabilità, considerato il notevole carico edilizio, urbanistico e abitativo, sia in tema di protezione civile, in quanto sono ostruite le vie di accesso e di fuga.
Ma non finisce qui, perché al momento, il tratto di Via Torino ostruito al transito, è stato adibito a parcheggio privato, molto probabilmente, abusivamente: la sua riapertura darebbe respiro e agevolerebbe migliaia di cittadini. Un dubbio che diventa una quasi certezza grazie alle testimonianze fornite da alcuni consiglieri che raccontano come qualche giorno addietro il passo carrabile appeso al cancello divisorio, non era presente ed è stato, con tutta probabilità, apposto successivamente in modo forse non del tutto legittimo. I problemi logistici non sono però i soli che interessano via Torino. La chiusura della strada, diventata un vicolo cieco, ha infatti favorito il proliferare, data anche la vicinanza con la stazione, di situazione di degrado che hanno reso quei pochi metri il regno di tossicodipendenti e prostitute. Basta poco per immaginare cosa si possa trovare all’interno della stradina.
Una volta, dunque, accertata la natura giuridica della via (sperando che i tempi non siano biblici) ma che i presenti sono stati pronti a scommettere essere comunale, il quartiere propone una “rivalorizzazione” della stessa. Ciò, a detta di Quero, potrebbe avvenire in tempi rapidi e a costo zero per l’amministrazione: in tratto più degradato di via Torino insiste inoltre un fabbricato rustico, completamente abbandonato: in quest’area sarebbe stata richiesta concessione edilizia per la realizzazione di una nuova palazzina, il cui rilascio il quartiere proponga essere alla riapertura al transito veicolare dell’intera strada ed inoltre alla realizzazione, come opere compensative da parte della Ditta proponente, di almeno n° 5 nuovi punti luce, oltreché di un intervento di scarifica e bitumazione dell’intera strada. (EDP)