L’ultimo incontro degli “addetti ai lavori” risale allo scorso 25 gennaio: argomento da discutere un valido progetto di viabilità che possa interessare la strada di accesso al villaggio costiero di Ortoliuzzo, uno dei tanti ricadenti nella VI circoscrizione. Un confronto conclusosi con la promessa da parte dell’assessore Isgrò e degli altri tecnici, di attivare un tavolo permanente per cercare di definire l’iter dell’opera in vista della prossima stagione estiva. E l’impegno, pur se non “visivamente” rilevabile, lo si sta portando avanti: la scorsa settimana, infatti, l’assessore ha fatto un nuovo sopralluogo nell’area che dovrebbe essere interessata ai lavori per cercare di concordare con gli abitanti della zona la soluzione più adatta.
E proprio i cittadini, che risiedono nella zona sia d’estate che d’inverno, e che si sono riuniti nel Comitato Spontaneo “Pro-Ortoliuzzo”, pur apprezzando l’impegno profuso da Igrò, che li ha frenati dal presentare un esposto alla Procura della Repubblica, hanno comunque deciso di rappresentare tutti i disagi sofferti nell’abitare in un’area priva di qualsiasi condizione di sicurezza. A spingerli in tal senso, l’incidente stradale verificatosi lo scorso 14 febbraio tra uno scooter ed una moto-ape nella strettissima via Fazzino, la strada, o per meglio dire il budello stradale (larghezza di circa 3 metri), che dovrebbe essere interessata dagli interventi di ampliamento.
«Oltre alle gravi conseguenze per il conducente dello scooter – affermano i cittadini di Ortoliuzzo – vogliamo denunciare che l’intero villaggio è rimasto totalmente bloccato per oltre due ore, il tempo necessario cioè per l’arrivo dei soccorsi, dei Vigili Urbani e per l’effettuazione dei dovuti rilievi da parte di quest’ultimi, Tutto ciò per molti ha significato avere perso una giornata di lavoro, per altri un notevole ritardo. E questo perché la viabilità del villaggio, costituita essenzialmente dalla via Fazzino (che si congiunge alla SS 113) e dalla via Marina (strada cieca, senza sbocco) è del tutto insufficiente, infatti le due vie che attraversano il villaggio, larghe non più di tre metri ed entrambe a doppio senso di marcia, nel caso di incidente o di lavori sulla sede statale non consentono alle autovetture degli abitanti del villaggio di raggiungere la SS 113, rimanendo di fatto imbottigliati per ore così come si è verificato il 14 febbraio scorso e come si verifica giornalmente nel periodo estivo a causa degli inevitabili ingorghi dovuti a più autovetture che procedono in senso opposto di marcia». I cittadini di Ortoliuzzo non dimenticano di fare riferimento al progetto, risalente a circa 15 anni fa di cui però ad oggi non c’è stata traccia.
Gli abitanti del villaggio si dicono inoltre particolarmente preoccupati perché «vista la morfologia dell’area, in caso di calamità naturale o di emergenza non avremmo la possibilità di transitare per raggiungere delle zone più sicure, né i mezzi di soccorso hanno adeguate possibilità di movimento. Quanto temuto, purtroppo, si è già verificato lo scorso 22 gennaio, in occasione del devastante nubifragio che si è abbattuto sul versante tirrenico messinese e che ha investito in pieno il villaggio Ortoliuzzo, dove le carenze di manutenzione, l’abusivismo dilagante, la mancanza di pianificazione e l’epocale assenza di interventi da parte della pubblica amministrazione sono venuti alla luce contestualmente ed in maniera inequivocabile». Queste, nel dettaglio, le richieste dagli abitanti: 1) nuova viabilità; 2) necessaria pulizia dei torrenti Liuzzo e Campanella; 3) interventi sull’impianto fognario e nello smaltimento delle acque bianche. (ELENA DE PASQUALE)