cronaca

Strage ferroviaria, lontani i funerali di Kevin Laganà. Quelle telefonate agghiaccianti

Dovranno ancora attendere i familiari di Kevin Laganà per poter dare l’ultimo addio al 22enne messinese morto nella strage ferroviaria di Brandizzo. “Tempi lunghi per i funerali”, conferma il legale di Laganà, l’avvocato Enrico Calabrese. Gli accertamenti medico legali sui resti delle 5 vittime, infatti, si annunciano complessi, e servirà l’esame del Dna per identificare esattamente i corpi. Uno strazio nello strazio, per mamma Melania e papà Massimo, che ha detto chiaramente che dalle indagini si aspetta “Verità e giustizia” su quel che è accaduto.

Chi ha dato l’ok verbale?

Intanto dall’inchiesta cominciano ad emergere elementi che fanno pensare ad ulteriori sviluppi. Dopo aver indicato che l’ok all’inizio delle operazioni sulla rete non era stato dato, infatti, le prime testimonianze sembrano indicare che “mettere mai” ai binari senza una previa autorizzazione formale espressa fosse non una prassi ma che comunque accadesse spesso. Per questo ora la lente degli investigatori è su Rfi e Sigifer, la società per cui lavoravano i cinque operai “morti di lavoro”.

Proprio sul via alle operazioni si concentra l’attenzione degli investigatori torinesi – Polfer e Guardia di Finanza – che stanno passando in rassegna le comunicazioni tra la centrale operativa e il capocantiere di Rfi Antonio Massa. Comunicazioni di Massa volte a capire se era possibile iniziare o se c’erano treni in arrivo.

La strage in diretta

Infatti il treno c’era, emerge dalle conversazioni diffuse da Repubblica. “State fermi. Deve ancora passare un treno, che è in ritardo. Aggiorniamoci dopo”, dice tra le 23.26 e le 23.29 la centrale a Massa. Ma gli operai non erano fermi, pare indicare un video. E anche alle 23.30, alla seconda richiesta di ok di Massa, per la seconda volta negata dalla centrale, si sentono rumori di lavori in sottofondo. “Adesso possiamo andare?”, chiede Massa, sentendosi rispondere: “Bisogna aspettare dopo la mezzanotte. Ci sono due fasce orarie possibili in cui lavorare dopo quell’ora, o prima o dopo l’una e mezza, ora in cui passerà un altro treno. Scegliete voi quale preferite”, ma in sottofondo si sentono i lavori in corso. Pochi minuti Massa ci riprova, ma non ha neppure il tempo di parlare che i rumori di sfondo, stavolta, sono quelli simili alla deflagrazione di una bomba. La tragedia in diretta telefonica, un boato assordante sotto, un silenzio agghiacciante ai due capi della comunicazione. “Sono morti tutti….”, dirà tra lacrime disperate Massa.