Una lettera da Lombardo, un’altra da Matteoli. Una da Palermo, l’altra da Roma. Diversi i mittenti, diversi anche i destinatari: uno il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, l’altro il suo vice, con delega ai trasporti, Siim Kallas. Ma l’oggetto è sempre lo stesso: giù le mani dal corridoio 1 Berlino-Palermo. Giù le mani da quell’asse senza il quale, il questo il timore dei “mittenti”, la Sicilia e, più in generale, la parte meridionale dell’Italia rischia di rimanere fuori dalla rete europea dei trasporti. Senza contare, aspetto tutt’altro che secondario, specie in questi giorni, che a vacillare sarebbe anche e soprattutto il Ponte sullo Stretto. Così il presidente della Regione Raffaele Lombardo, ieri, a più di un mese dalla prima lettera del 13 luglio, ne ha inviata un’altra a Barroso. «Sicilia, Calabria e Basilicata rischiano – ha scritto Lombardo – di essere tagliate fuori dal progetto di revisione della rete trans europea dei trasporti, sulla cui rimodulazione rimane molta confusione. Il progetto di revisione della rete Ten-T presentato a fine giugno dalla Commissione propone la sostituzione del corridoio Berlino-Palermo con una nuova direttrice Helsinki-La Valletta, che non seguirebbe più il naturale percorso verso sud, ma da Napoli punterebbe verso Bari per raggiungere, via mare, Malta: una idea di cui, finora, non si conosce l’autore».
Il presidente della Commissione europea, attraverso il direttore generale dei trasporti, aveva già risposto alla lettera del 13 luglio, rassicurando il governo siciliano e affermando che nulla è ancora deciso e che le osservazioni presentate dalle regioni meridionali saranno tenute in considerazione. «Una rassicurazione che non chiarisce – ha affermato Lombardo – la sorte delle infrastrutture appaltate, finanziate e progettate in tutta l’Italia meridionale, per potenziare il sistema dei trasporti: porti, aeroporti, collegamenti ferroviari e autostradali che rappresentano, insieme al Ponte sullo stretto, l’unica vera leva per lo sviluppo di tutto il mezzogiorno». Lombardo chiede un pronunciamento netto in occasione della riunione tecnica fissata presso il gabinetto del commissario ai trasporti, Siim Kallas, per il 20 settembre, alla quale parteciperanno anche le Regioni di Sicilia e Calabria e rappresentanti della società “Stretto di Messina”. E tra le altre cose, Lombardo invita anche il Governo nazionale a prendere una posizione chiara sull’argomento.
Posizione che è arrivata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, che a sua volta, il 9 settembre, aveva inviato una lettera al commissario europeo ai Trasporti Kallas. «Sul Corridoio Europeo Berlino-Palermo – ha dichiarato ieri Matteoli – il Governo italiano non ha mai cambiato opinione ritenendolo prioritario e non modificabile. Riguardo alle voci che fanno riferimento ad un eventuale intendimento, a livello tecnico, della Commissione europea per una sostituzione del Berlino-Palermo con una nuova direttrice Helsinki-La Valletta, abbiamo subito contrapposto la nostra netta contrarietà con vari interventi politici e tecnici, l’ultimo dei quali è la lettera che ho inviato il 9 settembre scorso al vice presidente della Commissione Europea Siim Kallas, con delega ai Trasporti».
«Non è rispondente al vero – ha aggiunto il ministro – che da parte del Governo ci siano stati, come afferma il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo, dichiarazioni o atteggiamenti timidi né che tale posizione sia stata assunta sulla spinta dell’opinione pubblica, essendo essa già connaturata ai nostri convincimenti politici che trovano vasta condivisione anche al di fuori della attuale maggioranza di Governo». Nella lettera Matteoli ha sottolineato che «Palermo rappresenta il nodo più meridionale della rete “core” nell’intera area del bacino Mediterraneo, e assolve quindi al compito di raccordare aree periferiche del continente europeo». A livello nazionale, invece, oltre alla «continuità territoriale garantita tra l’altro dal ponte sullo Stretto di Messina di cui si dispone già del progetto definitivo», Matteoli ha ribadito che l’Italia ha «interamente finanziato nell’ambito del Contratto di Programma di Rfi il potenziamento della Messina – Palermo mentre sulla Salerno – Reggio Calabria sono in corso lavori per oltre 7 miliardi di euro e sono di prossimo avvio gli interventi di adeguamento della rete ferroviaria sempre in tale tratto».