“Nei programmi di questo Governo c’è il rilancio del traghettamento nello Stretto di Messina e l’ammodernamento e potenziamento del trasporto ferroviario da e per la Sicilia. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sono presenti investimenti per circa 400 milioni di euro destinati alle infrastrutture per la mobilità fra la Sicilia e la penisola”.
L’ha detto il sottosegretario ai trasporti, Gianfranco Cancelleri, nel corso di un incontro con una delegazione del sindacato Orsa, guidata dal messinese Mariano Massaro, insieme al deputato pentastellato messinese Francesco D’Uva.
L’Orsa ha ribadito “l’esigenza di altre due navi a 4 binari in aggiunta alla nave Messina attualmente in servizio e alla nuova nave Iginia in allestimento ai cantieri Mariotti di Genova che presto solcherà le acque dello Stretto” e ha chiesto un modello a quattro navi ferroviarie, di cui due in linea, una di riserva e una in manutenzione.
Al momento, oltre alla Messina, sono in servizio la Villa e la Scilla, che hanno 37 anni di esercizio, mentre la Logudoro è ferma per sequestro.
L’Orsa ha chiesto anche il potenziamento dei treni a lunga percorrenza, col ripristino delle tracce verso Torino e Venezia, oltre a quelle attuali verso Roma e Milano.
Per il passaggio dei pendolari, invece, “è prevista la costruzione di tre mezzi veloci per la tratta Messina – Villa San Giovanni”. La Messina – Reggio invece, doveva andare in concessione a Rfi ma c’è in ballo un ricorso di Liberty Lines al Consiglio di Stato.
“La sensazione – dice Massaro – è che sta prendendo forma la proposta di rilancio dell’area dello Stretto e del diritto alla mobilità che i siciliani rivendicarono in piazza nel 2015 con la grande manifestazione ‘il ferribotte non si tocca’. La strada è ancora lunga ma i presupposti ci sono tutti anche perché il tavolo istituzionale odierno era composto, quasi per intero, da siciliani”.