Lo Stromboli riprende a eruttare, quasi due mesi dopo l’ultima forte esplosione, che aveva provocato la morte di un escursionista.
Un boato si è sentito poco dopo le 12 su tutte le isole Eolie ed è chiaramente visibile una colonna di fumo (nella foto di pochi minuti fa).
Ancora da verificare se ci siano danni ma, dicono i vigili del fuoco, “non risultano al momento persone coinvolte”.
L’esplosione di forte intensità nell’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli è stata registrata alle 12.17. I vigili del fuoco sono intervenuti per incendi di vegetazione diffusi, con squadre con motobarca ed elitrasportate.
“L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo – si legge in una nota – comunica che le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 12:17 (10:17 UTC), una esplosione di forte intensità. L’esplosione ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli. I prodotti generati dall’esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la sciara del fuoco rotolando sino a raggiungere la linea di costa. Il fenomeno in questione è anche visibile sul tracciato sismico”.
Dallo scorso 3 luglio, in realtà, le esplosioni non erano mai terminate, anche se non avevano raggiunto quell’intensità. Così il direttore dell’Osservatorio etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera: «Dopo l’esplosione del 3 luglio, lo Stromboli si è mantenuto in uno stato di apparente instabilità caratterizzata da esplosioni di ampiezza media o anche alta, che si sono verificate esclusivamente nei crateri sommitali, nella terrazza del vulcano. Abbiamo assistito ad alcune colate laviche dagli stessi crateri sulla parte medio-alta della Sciara del fuoco. A fronte di queste colate sino verificati frane e rotolamenti di blocchi incandescenti finiti in mare. Dato che le esplosioni parossistiche non sono prevedibili, non possiamo escludere che queste si possa ripetere con un intervallo di tempo abbastanza breve rispetto alle precedenti».
Lo Stromboli è un vulcano «in attività persistente che determina un rischio vulcanico costante, dovuto all’attività esplosiva dai crateri sommitali e dalla possibilità che possa franare una parte la Sciara del fuoco, generando anche un tsunami che interesserebbe le coste dell’isola. L’isola comunque «è bellissima – concludeva Privitera – Godiamocela, tenendo però sempre in mente che c’è un rischio vulcanico da considerare».