“La villa comunale Furci verde versa in una situazione di degrado e pericolo, esortiamo pertanto l’Amministrazione comunale ad una attenta analisi della situazione in cui versa l’area, e ne chiediamo un intervento operativo immediato”. La richiesta è del partito democratico di Furci Siculo, la cui dirigenza ha criticato gli ultimi provvedimenti legati ad una ordinanza sindacale (per la rimozione delle barche che si trovavano all’interno del parcheggio della villa), quando ci sarebbero altre priorità alle quali far fronte.
“Emerge una natura contraddittoria dell’ordinanza sindacale in questione – evidenzia il coordinatore del Pd locale, Pierangelo Micalizzi – specchio esemplificato dell’azione amministrativa nel suo complesso. Siamo infatti straniti dal fatto che l’intervento sia stato rivolto alla rimozione di natanti posti proprio nel punto in cui gli stessi hanno la loro naturale collocazione. Esprimiamo pertanto, a maggior ragione, la totale non condivisione dalla mancata estensione degli effetti dell’ordinanza stessa per quelle aree abusivamente occupate da mezzi di ogni genere che risiedono stabilmente sul suolo pubblico (vedi marciapiedi Lungomare)”. I democratici hanno diramato una nota nella quale evidenziano “la necessità di dare sicurezza proprio alla zona di Furci Verde, laddove emerge una condizione di assoluto degrado.
L’assenza di una ringhiera a protezione del marciapiedi dissestato è espressione dello scarso interesse che l’Amministrazione comunale ha voluto in tal senso destinarne. L’applicazione di un intervento tampone con una barriera di ferro filato – sostiene il Pd – è oggi un pericolo aggiuntivo per coloro che vi transitano, considerato che la stessa, piuttosto che proteggere i passanti, espone la loro incolumità ad ulteriori rischi. Abbiamo appreso da fonti mediatiche – aggiunge Micalizzi – come l’Amministrazione abbia manifestato la propria intenzione ad intervenire per far fronte a questo problema. È tuttavia doveroso sottolineare come la Giunta furcese avesse preso lo stesso impegno già oltre un anno addietro, ma finì, neanche a dirlo, in un nulla di fatto”.
Carmelo Caspanello