Alle Isole eolie, la cocaina sbarcava insieme al pesce surgelato. A scoprirlo sono stati i finanzieri del Gico della Guardia di Finanza che hanno fatto luce su un’associazione che gestiva il traffico di droga nell’arcipelago eoliano. E’ scattata alle prime luci dell’alba l’operazione “Ice pool” che ha messo le manette ai polsi di 21 persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare.
Tutto è partito dopo un controllo fiscale sulla Iceberg srl, impresa commerciale operante a Torregrotta nel settore della compravendita del pesce. I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria avevano evidenziato anomalie finanziarie sul suo titolare Antonino Starvaggi, 43 anni. Da marzo a settembre 2008, sotto la stretta coordinazione della direzione distrettuale antimafia, i finan zieri hanno monitorato l’attività di Starvaggi e avrebbero accertato che, approfittando della copertura offerta dalla sua ditta, si avvaleva della collaborazione di Paolo Lisa, 26 anni, per recapitare la droga a Salina a Santino Taranto, 42 anni, titolare di una falegnameria sul’isola e Lorenzo Genovese, 36 anni, occultandola sul furgone dotato di cella frigorifera. A Salina Taranto con la collaborazione del fratello Carlo, 37 anni si occupava poi dello spaccio sull’isola attraverso Cristian Delosa, 33 anni, Genovese e Federico Rando, 26 anni. La droga a Santino Taranrto arriva oltre che dal milazzese con Starvaggi anche da Catania attraverso Salvatore Recupero, 44 anni dipendente del Comune etneo, che si serviva di Antonio Filetti, 29 anni, di un’altra persona allo stato ricercata e di Salvatore Torre, 50 anni. Oltre che a Salina Recupero faceva recapitare la droga a Vulcano a Fabio Giovanni Picciolo, 39 anni, titolare nel 2008 di un noto ristorante a Vulcano.
Altri distinti canali di approvvigionamento della droga per Santino Taranto erano rappresentati dal barcellonese Salvatore Cipriano, 44 anni e un marocchino, attualmente irreperibile. Dopo l’arresto di Cipriano, Taranto aveva fatto ricorso alla mediazione di Monica Fratto, 31 anni, che si riforniva dal messinese Alessandro Cucinotta, 49 anni. Starvaggi procurava a sua volta lo stupefacente, utilizzando all’occorrenza corrieri come Paolo Lisa, da vari canali, tra cui uno nel territorio di Giardini Naxos, dove li attendeva Carmelo Lemura.
Nel corso delle indagini su questo articolato sistema di spaccio la Guardia di Finanza ha ricostruito i traffici illeciti di un gruppo criminale dedito allo spaccio di cocaina con base operativa all’interno di una sala biliardo di Zafferia, gestita da Francesco Isaja, 64 anni, pluripregiudicato, già condannato con sentenza definitiva per traffico di stupefacenti nell’inchiesta “Neve d’estate”, condotta all’epoca dalla locale Squadra Mobile. Dalle indagini su Isaja, con il quale collaboravano suo nipote, Francesco Zaccone, 27 anni e Nicola Formica, 35 anni, i finanzieri sono arrivati a spacciatori come Giovanni Micalizzi, 36 anni,e vari minorenni impiegati come pusher o corrieri, ma soprattutto hanno evidenziato che Isaja si riforniva dal boss di Mangialupi Antonino Trovato.