MESSINA – “Ma stiamo parlando dello stesso Pd che era stato subappaltato a Francantonio Genovese e del medesimo Partito democratico che era stato subappaltato a Pietro Navarra e ai suoi sodali? Di quale Pd messinese stiamo parlando? Di quello che, governando Messina, ha alimentato un sistema di potere poi smantellato dal buon Cateno De Luca nel 2018?”. Melangela Scolaro, coordinatrice provinciale di Sud chiama Nord, replica all’attacco Dem a Cateno De Luca, accusato di ricattare la Giunta Basile e i componenti delle partecipate. Per lei, il Pd è sempre subordinato a una figura dominante.
Scrive Scolaro: “De Luca ha lanciato, alla luce del sole, e quindi senza dover nascondere nulla e con trasparenza, un messaggio forte a chi rappresenta il partito nelle istituzioni e questo proprio perché il metodo De Luca è l’opposto del metodo del Pd applicato alla città di Messina. Infatti tutto il sistema che è stato smantellato da De Luca ha delle origini ben precise che vedono nel Pd messinese l’affidamento a personaggi che ormai si ricordano nella storia soltanto per la cronaca giudiziaria. Forse il Pd vuole ritornare a quel sistema? I messinesi hanno detto di no. Lo hanno detto nel 2018, lo hanno ribadito sia a giugno 2022 scegliendo Federico Basile, sia a settembre 2022, riconoscendo ben 60 mila preferenza al progetto di De Luca. Se ne facciano una ragione. Oggi il Pd messinese non è altro che una banderuola alla ricerca della via maestra”.
Continua la coordinatrice: “Ma per raggiungere e approdare a un porto sicuro è ovvio che i personaggi che rappresentano il Pd dovrebbero dimettersi per consentire al prestigioso partito di ritornare alle sane origini delle proprie battaglie. Oggi, invece, il Partito democratico è ancora una volta subappaltato al giovane onorevole Calogero Leanza, iscritto al Pd appena qualche giorno prima della presentazione delle liste alle regionali. Un partito a Messina dalla sindrome del subappalto. Che triste declino”.