MESSINA – Cateno De Luca ha scritto a Tempostretto per commentare l’editoriale dal titolo Il 30% d’acqua in meno a Messina e i tempi lunghi della politica. Sottolinea il leader di Sud chiama Nord: “A chi giova in un momento così complicato esasperare ulteriormente gli animi? Per l’ennesima volta vengo tirato in ballo dal direttore responsabile di Tempostretto, Marco Olivieri, in merito all’approvvigionamento idrico nella città di Messina. E in particolare si riporta quanto segue: “Né hanno aiutato gli annunci del precedente sindaco De Luca sull’acqua h24. Meglio prima essere più cauti e poi procedere gradualmente. Altrimenti diventa un boomerang”. In più occasioni ho avuto modo di spiegare al dottore Olivieri, senza mai essere smentito dallo stesso, che quando mi sono insediato come sindaco di Messina a giugno 2018 il quadro ereditato (di recente lo ha ricordato il direttore generale Puccio, n.d.r.) era il seguente: erogazione media acqua 12/13 ore al giorno; Amam al fallimento con oltre 50 milioni di debiti (e 39 già con pignoramenti esecutivi) solo nei confronti delle società fornitrice di energia elettrica; nessun progetto per l’individuazione di fonti alternative per l’approvvigionamento idrico. E ancora: nessun progetto per il completamento dei serbatoi; nessun progetto per la riqualificazione e messa in sicurezza della rete di distribuzione idrica; nessun progetto di messa in sicurezza e riqualificazione delle gallerie e pozzi di approvvigionamento”.
Continua De Luca: “Ora elenco che cosa ho lasciato nel febbraio 2022 quando mi sono dimesso da sindaco. Ecco: erogazione acqua media giornaliera 18/19 ore al giorno; messa in campo della strategia H24 con relative progettazioni e cronoprogramma; risanati bilanci Amam con piano di pagamento sostenibile in base alle entrate della società dei rimanenti debiti; sono stati reperiti oltre 50 milioni di euro di finanziamento e risorse per l’avvio lavori del progetto h24; è stato redatto il Parco progetti di oltre 50 milioni di euro strategia 24 ore su 24”.
Aggiunge l’ex sindaco di Messina e ora deputato regionale e primo cittadino di Taormina: “Purtroppo due fattori hanno inciso su questa programmazione, Un fattore prettamente politico rappresentato da un governo regionale che ha avuto la capacità di perdere oltre 1 miliardo di risorse per approvvigionamento idrico. L’attuale governo Schifani ha preferito regalare 2 miliardi per il ponte sullo stretto, piuttosto che destinarlo alle infrastrutture idriche. Il secondo fattore è quello ambientale”.
Conclude De Luca: “La Sicilia registra la più grave siccità. Una crisi idrica senza precedenti, con l’acqua dei bacini calata del 40% in un anno. Quali sarebbero le responsabilità del sindaco De Luca e del sindaco Basile alla luce di questi due fattori, che evidentemente non hanno nulla a che fare con le sane programmazioni della mia amministrazione e la lungimirante attuazione dell’amministrazione Basile? Visto che il direttore Olivieri dispensa consigli, ricambio il favore: perché non prova a dedicarsi alla danza della pioggia per contribuire concretamente alla gestione della crisi idrica? Io sono sempre pronto al confronto, questo sia chiaro”.
Ringrazio Cateno De Luca per la risposta e rinnovo anch’io la disponibilità al confronto, sempre nel segno della libertà, della dialettica e del diritto di critica. Ma, mi dispiace deluderlo, niente danze della pioggia. Mai stato un bravo ballerino.
Marco Olivieri