Regolamento Cosap, per il Pd un provvedimento «improvvisato» e tutto da rifare

Un primo risultato il Partito Democratico lo ha ottenuto con l’approvazione dell’emendamento all’art.15, presentato dal consigliere Santi Zuccarello, con cui è stata ottenuta l’autorizzazione all’occupazione di aree pubbliche nel centro storico. Ma è stata solo una battaglia in attesa di vincere la guerra. Il terreno di scontro è rappresentato dal Regolamento Cosap, strumento che regola il rilascio delle concessioni per l’applicazione del canone di occupazione spazi ed aree pubbliche, approvato dal consiglio comunale lo scorso 29 dicembre (vedi articolo correlato). Un provvedimento che, tuttavia, come evidenziato questa mattina in conferenza stampa dai rappresentanti del Pd, merita un’ulteriore “rivisitazione”. In che modo? Con la presentazione di una delibera, primo firmatario lo stesso Zuccarello, (integrata con proposte anche del collega Saglimbeni) contenente sostanziali modifiche al Regolamento che al momento «crea non poche conflittualità tra operatori economici ed istituzioni. E’ un provvedimento improvvisato».

«Chi investe per un’attività commerciale a Messina e soprattutto chi offre un servizio – ha affermato Zuccarello – deve avere la possibilità di mettersi in regola attraverso i pagamenti e le prescrizioni previste dal Regolamento per l’occupazione delle aree pubbliche». Un’opportunità che come sottolineato anche dal segretario cittadino del Pd, Giuseppe Grioli, al momento non è possibile mettere in pratica. «Finora il Comune di Messina – ha spiegato Grioli – è stato considerato dai titolari delle attività come vessatore, come nemico. Noi vogliamo ribaltare la logica del “fare cassa” che ha ispirato il provvedimento Cosap. Pagare il giusto e pagare tutti senza scorciatoie o abusivismo tollerati».

Quali nel dettaglio le modifiche immaginate dal Pd? Innanzitutto si chiede di inserire nel regolamento la possibilità, per il moroso, di rateizzare il proprio debito con l’amministrazione comunale e poter comunque ottenere la concessione di occupazione suolo. Estendere il limite massimo della superficie occupabile dai 20 metri quadri attualmente previsti fino a 40, compatibilmente con lo stato dei luoghi e le norme delle distanze da assicurare per la circolazione dei pedoni. Altro punto “caldo”, forse tra i più sentiti per gli esercenti che provano ad avviare un’attività, riportare « a livelli accettabili il canone per l’occupazione ». La proposta, come spiegato dai rappresentanti del Partito democratico, è quella di ridurre il coefficiente moltiplicatore, da 3 a 1: nella pratica, il canone subisce un aumento del 20% rispetto al precedente regolamento che tuttavia, aggiungono i componenti del Pd, non è quello del 300% attualmente previsto nel documento dell’amministrazione. Un ulteriore aspetto, che dovrà essere analizzato attraverso la presentazione di un sub emendamento all’art 18, riguarda la possibilità, al momento di competenza solo di sindaco e assessore al ramo, di poter consentire ad associazioni, enti, partiti, sindacati, di poter utilizzare le piazze più importanti della città per manifestazioni, feste e concerti.

La proposta di delibera avanzata dal Pd, approderà presto in consiglio, dove si preannuncia un dibattito piuttosto acceso. A fornirne un “assaggio”, il capogruppo del Pd, Felice Calabrò, che coglie l’occasione per porre in primo piano l’aspetto politico della vicenda, chiamando in causa anche il Piano Strategico 2020, i cui progetti puntano al rilancio turistico: «Siamo di fronte ad un’amministrazione che afferma di volere valorizzare il settore terziario della città, eppure, allo stesso tempo, ci troviamo a discutere di un regolamento che fa tutto fuorché incentivare tale settore e chi vi opera. Questa è la conferma che non c’è una “tesa comune”, ognuno porta avanti i propri interessi e non certo gli interessi della città. Il Piano Strategico? Io lo chiamerei Piano-Scoglio». (ELENA DE PASQUALE)

(FOTO STURIALE)