“Non cambia niente, anzi se possibile peggiora pure. Il Rapporto Svimez 2021 ci presenta la solita Italia a due velocità tra Nord e Sud, con la Calabria fanalino di coda sui principali indicatori economici e sociali. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare duro se davvero vogliamo ribaltare questa situazione”. Amalia Bruni, leader dell’opposizione in Consiglio Regionale commenta con preoccupazione i dati del Rapporto Svimez del 2021.
“Se al Centro-Nord è prevista una crescita del Pil del 6,8% il Sud si arriverà al 5% e la Calabria a stento sfiorerà il 3,9%, vale a dire il dato più basso di tutta Italia. Per l’occupazione le prospettive appaiono meno critiche ma bisogna essere più incisivi. I fondi previsti dal PNRR dovranno coordinarsi con quelli che arriveranno dalle Politiche di Coesione che oggi camminano in modo indipendente. Più opportuno e lungimirante sarebbe una sinergia sia nella programmazione sia nella spesa.
Dal PNRR arriveranno per il Mezzogiorno 80 miliardi ai quali bisognerà aggiungerne altri 30 che riguardano il ciclo europeo 2014/2020 che devono essere impiegati entro il 2023 ai quali bisognerà aggiungere quelli previsti per 2021/2027. Come ho sempre detto non sono i soldi che mancano, dovremo attrezzarci seriamente per mettere in atto un piano che preveda una complementarietà tra le politiche di coesione nazionale e europea col PNRR, utilizzando per tutti una governance unica, “valorizzando il contributo delle transizioni gemelle verde e digitale delle Regioni del Sud, nell’ambito di un disegno di politica industriale che metta a frutto il posizionamento strategico del Paese nel Mediterraneo”, come si legge appunto nel Rapporto Svimez.
Il mio timore, espresso da tempo e in tutte le sedi è quello che in Regione mancano competenze, professionalità, esperienze e tutto quello che serve per progettare, ottenere fondi, realizzare le opere e rendicontare secondo quanto stabilito dall’ente erogatore. Dobbiamo recuperare il gap che avevamo prima del PNRR e che ora si è allargato notevolmente, sapendo che il PNRR rappresenta la migliore e ultima occasione per agganciare il vagone Calabria alla locomotiva Italia. Dopo non ci sarà più niente”