La ditta Ricciardello ha chiesto al Tribunale di Palermo l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune di Messina per 14 milioni di euro per i lavori agli svincoli di Giostra e Annunziata. L’udienza è stata fissata al 26 marzo prossimo ma a Palazzo Zanca si lavora, insieme al Ministero, per arrivare ad un accordo transattivo che chiuda la vicenda.
A cinque anni dal primo accordo tra Comune e impresa, infatti, chiuso a 4 milioni di euro circa e mai “onorato” dal Ministero delle Infrastrutture, l’impresa di Brolo è tornata a chiedere il conto ma la cifra di 14 milioni di euro è soltanto il punto di partenza di un contenzioso che vale complessivamente quasi 90 milioni di euro. Il rischio default per Messina sarebbe quindi dietro l’angolo.
L’atto di citazione è stato notificato al Comune all’inizio del novembre scorso. Una settimana fa la Giunta ha dato mandato all’avvocato Silvia Gambadoro di seguire la vicenda per conto di Palazzo Zanca ed entro una settimana il Comune potrebbe quadrare la proposta da presentare alla Ricciardello, con l’accordo del Ministero, quello chiamato ad aprire i cordoni della borsa.
Nell’atto di citazione, l’impresa chiede il decreto ingiuntivo per 14 milioni di euro più le cifre scaturenti dalle molte altre condanne al pagamento, legate all’accordo poi non rispettato. La cifra era già lievitata a 58 milioni di euro, secondo la Ricciardello, qualche anno dopo la consegna degli svincoli. Ad essi oggi l’impresa aggiunge circa 27 milioni di euro di ulteriori riserve. Nel 2015 l’allora sindaco Renato Accorinti aveva proposto un accordo bonario, affidando la definizione alla Commissione presieduta dall’avvocato Fabio Saitta, fratello del professore Antonio Saitta. Comune e Ministero non hanno mai riconosciuto buona parte delle richieste dell’impresa.
La Ricciardello aveva comunque aderito e l’accordo era stato chiuso a 4 milioni e 200 mila euro, che il Ministero avrebbe dovuto pagare entro 65 giorni. Somma mai arrivata alle casse della Ricciardello, un anno dopo travolto dall‘inchiesta sugli appalti Anas – il processo è ancora in corso in primo grado.
Oggi l’impresa di Brolo è tornata a battere cassa e proprio stamane il Comune di Messina e il Ministero hanno cominciato a lavorare alla proposta di accordo transattivo, per evitare l’udienza del 26 marzo prossimo, e chiudere definitivamente la vicenda. La somma proposta, gioco forza, dovrebbe essere sotto quella offerta nel 2015.