A giorni l'apertura del Polo Oncologico. Ma per la città non ci sono posti letto in più

A giorni l’apertura del Polo Oncologico. Ma per la città non ci sono posti letto in più

Marco Ipsale

A giorni l’apertura del Polo Oncologico. Ma per la città non ci sono posti letto in più

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mercoledì 11 Luglio 2012 - 12:00

“Abbiamo da poco ricevuto il decreto dell’assessorato regionale alla Salute – dichiara il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Papardo Piemonte, Armando Caruso – e contiamo di aprire a breve. I lavori sono terminati. 28 posti per l’oncologia medica sono sufficienti, fermo restando che potrebbero essere ampliabili".

41 milioni impegnati per nessun nuovo posto letto. Soldi che in parte saranno serviti per rinnovare le strutture ed acquistare macchinari all’avanguardia nella cura dei tumori. Ma il dato resta quello. Dei 173 posti letto per il nuovo Polo Oncologico previsti il 23 febbraio 2006, data in cui furono consegnati i lavori alla Cofatech, ce ne saranno solo 14 per la degenza ordinaria più 14 per i day hospital. Ed andranno a sostituire un’unità del Policlinico. Per la città, quindi, nessun nuovo posto letto in più.

L’attivazione del Coep (Centro oncologico d’eccellenza Peloritano) avverrà con ogni probabilità tra pochi giorni: “Abbiamo da poco ricevuto il decreto dell’assessorato regionale alla Salute – dichiara il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Papardo Piemonte, Armando Caruso – e contiamo di aprire a breve. I lavori sono terminati. 28 posti per l’oncologia medica sono sufficienti, fermo restando che potrebbero essere ampliabili. L’idea di oltre 100 posti letto è di dieci anni fa e non più attuale, oggi si fornisce un assistenza diversa, si effettuano moltissime prestazioni giornaliere senza necessità di ospedalizzazione. Nei 14 posti per il day hospital, ruotano ogni giorno 3 o 4 persone per posto, quindi affrontiamo quotidianamente una cinquantina di casi. La radioterapia è già funzionante e forniamo 24 prestazioni al giorno. La Pet è al momento attiva solo per i degenti ma da settembre sarà aperta al pubblico. Abbiamo poi 8 posti oncologici in ginecologia, 6 in urologia e 6 in chirurgia generale”.

L’avvio potrebbe avvenire già lunedì prossimo se Caruso riceverà entro oggi i documenti dei dipendenti che devono trasferirsi dal Policlinico – il primario dott. Adamo, tre medici e quattro ricercatori, che hanno già controllato il funzionamento dei macchinari – viceversa si partirà dal 1 agosto.

Il decreto dell’assessorato regionale alla Salute, intitolato “Istituzione Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica presso l’Azienda Papardo Piemonte di Messina”, recita: “Considerato che attualmente l’Azienda Papardo Piemonte di Messina non è dotata di Uoc di Oncologia Medica con posti letto ma è sede di apparecchiature ad alta tecnologia previste per l’ex Polo Oncologico ed ha provveduto alla messa in funzione delle stesse; considerato che presso il Policlinico sono attualmente presenti due unità di Oncologia Medica; si istituisce la Uoc di Oncologia Medica con 28 posti letto (14 ordinari e 14 day hospital) e contestualmente si dismette una delle due Uoc di oncologia medica in atto presente presso il Policlinico con conseguente trasferimento della struttura e assegnazione di personale presso l’Azienda Papardo Piemonte”.

Niente più che un trasferimento, dunque, come già annunciato in aprile dal deputato all’Ars, Giovanni Ardizzone, che ribadisce: “Anni di lotte politiche sono state spazzate via dal decreto dell’assessore Russo, che disattende la legge regionale 5 del 2009, che salvava il Centro di eccellenza oncologico messinese. Non è previsto nessun nuovo posto letto”.

Ma come sono stati spesi i 41 milioni di euro previsti?
Già un anno fa, il 9 giugno 2011, il deputato alla Camera, Francesco Stagno d’Alcontres, aveva effettuato un’interpellanza urgente sull’argomento all’allora ministro della Salute, Ferruccio Fazio che così ribatteva: “L’intervento statale di 29milioni 438mila euro per il Polo Oncologico di Messina è stato ammesso a finanziamento con decreto dirigenziale del 21 aprile 2005. Con nota del 9 giugno 2010, l’assessorato regionale alla Salute ha comunicato che il finanziamento non riveste più carattere di attualità, e che, piuttosto, l’investimento debba concretizzarsi nei lavori di ristrutturazione degli spazi esistenti del presidio Papardo, assegnando le risorse ancora disponibili all’esecuzione dei lavori necessari. Tuttavia, a tutt’oggi, la Direzione generale della programmazione del Ministero della Salute non ha autorizzato alcuna rimodulazione, poiché siamo ancora in attesa di acquisire il provvedimento da parte della Regione, in cui venga formalizzata la nuova destinazione delle risorse già assegnate all’azienda ospedaliera Papardo di Messina e ancora disponibili”.

D’Alcontres, non soddisfatto della risposta, replicava: “Capisco che le Regioni in tema sanitario sono autonome nella gestione e nell’organizzazione dei servizi, tuttavia il Ministero svolge un ruolo di vigilanza, specialmente quando vengono erogati dallo Stato 29 milioni e 438 mila euro, più un cofinanziamento del CIPE di altri 10 milioni di euro, per un totale di 41 milioni di euro compresa l’IVA. Signor Ministro, devo dirle che, a questo punto, i 17 posti letto del Policlinico universitario già preesistenti vengono a costare una cifra spropositata: infatti, 17 posti letto costano 41 milioni di euro.”

L’interpellanza presentata da D’Alcontres è firmata da altri trenta deputati: “L’articolo 23 della legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009, «Norme per il riordino del servizio sanitario regionale», dispone lo scioglimento di tre fondazioni…; all’articolo 23, comma 2, proprio in considerazione del fatto che i lavori del centro di eccellenza oncologico di Messina, nell’ambito dell’azienda ospedaliera «Papardo», risultavano in corso di realizzazione, si è così normato: «il centro di eccellenza oncologico di cui alla fondazione “Saverio D’Aquino” di Messina, in ogni caso, deve essere attivato nella città di Messina»; la delibera assessoriale n. 0748/lC a firma dell’assessore regionale alla salute, dott. Massimo Russo, quantifica il numero dei posti letto dell’azienda ospedaliera «Papardo-Piemonte» di Messina in 495, di cui 435 ordinari e 60 in day hospital; nel decreto nessun dato numerico né alcuna tipologia di disciplina medica conducono all’istituzione del centro di eccellenza oncologico né vengono citati in alcun modo l’esistenza del finanziamento del Ministero della Salute e lo svolgimento dei lavori relativi alla realizzazione della struttura; si ritiene che i lavori in corso per il centro di eccellenza oncologico presso l’azienda ospedaliera «Papardo-Piemonte» ed i relativi posti letto, non essendo più individuati nella rete ospedaliera siciliana, sollevino seri dubbi sulla volontà del Governo regionale di attenersi agli accordi stipulati con lo Stato al fine di realizzare tale struttura sanitaria, determinando, ad avviso degli interpellanti, profili di illegittimità giuridica e contabile; in particolare si evidenzia il mancato rispetto dell’accordo di programma tra Stato e Regione e dell’articolo 23 della legge regionale n. 5 del 2009”.

A giorni apre il Polo Oncologico a Messina, dunque. 41 milioni, nessun nuovo posto letto per la città.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. franco martino 12 Luglio 2012 03:11

    Siamo alle solite!
    Un mare di chiacchere con il preciso scopo di confondere l’opinione pubblica.
    Il Polo Oncologico d’Eccellenza doveva costituire una realtà di altissima qualità, sia in termini di “uomini” che di apparecchiature, nella quale i cittadini messinesi e non solo avrebbero dovuto ottenere cure della stessa qualità offerta dai migliori centri oncologici d’Italia, evitando i tanti, troppi viaggi della speranza in direzione nord.
    14 posti letto in day hospital, pur essendo utili, sono un’altra cosa!!!!
    Speriamo in una mobilitazione dell’opinione pubblica attraverso le associazione di volontariato, specie di quelle vicine ai malati oncologici, perchè sia riaffermato il diritto di tutti i Cittadini ad ottenere le migliori cure possibili, quanto più vicino possibile alla propria città.
    Franco Martino Presidente ASIS (Associazione Stomizzati Incontinenti Sicilia).

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