Porto di Tremestieri, contratto firmato. Ora il progetto esecutivo. FOTO

Sette anni dalla pubblicazione del bando di gara alla firma del contratto. Si potrebbe scrivere un libro sulle vicissitudini dell’appalto del nuovo porto di Tremestieri, una lunghissima serie di ostacoli da superare per arrivare alla giornata odierna. Ora non si torna più indietro, perché il Comune (stazione appaltante) e la Coedmar (impresa vincitrice) hanno firmato il contratto per la realizzazione della grande opera.

Cinque nuove invasature da aggiungere alle due attuali, la possibilità di trasferirvi sia tutto il traffico in attraversamento sullo Stretto sia le autostrade del mare, al momento limitate alla sola linea Messina – Salerno ma, a quel punto, auspicabilmente da aumentare verso i porti del centro-nord Italia. L’obiettivo di liberare, finalmente e definitivamente, il centro città dalla schiavitù del passaggio dei mezzi in fase di imbarco e sbarco, e di incrementare il traffico commerciale del porto, con ricadute positive sul territorio.

L’appalto era stato aggiudicato in prima battuta alla Sigenco di Catania, con la quale era stato anche firmato il contratto nel marzo del 2012. Poi il ricorso della seconda classificata, la Coedmar di Chioggia, vinto con sentenza del Consiglio di Stato nel luglio 2013. Un primo ritardo di sedici mesi, in questo caso “benvenuto”, visto che poi la Sigenco è fallita. La vera “odissea” è degli ultimi quattro anni. Prima per ottenere il via libera alla Valutazione d’impatto ambientale, poi per la “corsa” ai finanziamenti (72 milioni). Oggi si chiude il quadro, anche se l’iter burocratico non è del tutto concluso. La Coedmar ha 75 giorni di tempo (ma ha assicurato che lo farà entro 30 giorni a partire da oggi) per presentare il progetto esecutivo, che poi dovrà essere approvato entro 45 giorni. Prima di iniziare i lavori, quindi, trascorrerà ancora qualche mese.

Non si potrà "anticipare" neanche il maxi dragaggio da 150mila metri cubi, utile per evitare le solite chiusure temporanee. Anche per questa stagione autunnale, dunque, si spera per l'ultima volta, l'attuale porto resta a rischio insabbiamento.

(Marco Ipsale)