Una risoluzione lampo. Ieri i medici di base avevano annunciato battaglia contro il provvedimento emesso dall’Asp, che prevedeva forti trattenute sullo stipendio in caso di mancata limitazione delle prescrizioni. In particolare, per quei farmaci utilizzati contro malattie croniche come l’ipertensione o il diabete.
Stamane oltre 300 medici, sui circa 500 iscritti all’Ordine provinciale, hanno protestato davanti alla sede Asp di via La Farina. Una delegazione ha incontrato il commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale, Manlio Magistri, ed è stato raggiunto un accordo.
“La partecipazione è stata straordinaria – afferma il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, il dott. Giacomo Caudo – ed alla fine il commissario Magistri non ha potuto che rendersi conto che il provvedimento era aberrante e illegittimo. Ci ha detto che verrà sospeso e ha garantito un tavolo tecnico con i rappresentanti delle aziende sanitarie della città”.
Esiti a parte, Caudo ci tiene a sottolineare i motivi della protesta: “Vogliamo difendere due principi fondamentali e indiscutibili quali il diritto alla cura dei cittadini e la professionalità etica. Un medico di famiglia, consapevole che potrebbe dover pagare parte di quanto sta prescrivendo, può essere sereno nel farlo? Ed un cittadino, consapevole di questo stato di cose, può fidarsi di un medico che lo rassicura? In questo modo si distrugge l’elemento principale del servizio sanitario nazionale, e cioè il rapporto fiduciario unico tra il cittadino ed il suo medico, senza nulla togliere ad altre professionalità che operano a prestazione”.
Secondo il presidente dell’Ordine dei Medici, dunque, il successo non riguarda solo il ritiro del provvedimento ma anzitutto la garanzia del diritto alla salute dei cittadini. “Non voglio che si pensi che protestiamo per i nostri stipendi. Per carità, anche questa è una motivazione. Ma in caso di necessità, i medici prescriverebbero pure a costo di dover pagare di tasca propria. La motivazione principale è la turbativa alla professione. Un medico dovrebbe contare quanto prescrive? Ed arrivato al limite, non dovrebbe prescrivere più?”.
Interrogativi che, al momento, sono stati accolti dall’Azienda Sanitaria Provinciale. In attesa di un nuovo confronto al termine delle festività natalizie. Ridurre la spesa farmaceutica è un obiettivo da raggiungere, che però non può comportare conseguenze negative sulla salute dei cittadini.
(Marco Ipsale)