Primi scossoni del terremoto politico a Sa Filippo del Mela, seguito al blitz del Ros dei Carabinieri di ieri (leggi qui).
Il sindaco Pasquale Aliprandi, ai domiciliari da ieri, ha avanzato le sue dimissioni irrevocabili dalla carica. Lo comunicano i suoi difensori, gli avvocati Marcello Scurria e Carmelo Vinci, che il prossimo 5 maggio lo accompagneranno davanti al Giudice per le indagini preliminari di Barcellona, Fabio Gugliotta, per l'interrogatorio di garanzia.
Carmelo Recupero, il vice anche lui andato ai domiciliari, si presenterà invece già il prossimo martedì 2 maggio. E' assistito dagli avvocati Tommaso Calderone e Gianni Pino.
Nel comune della tirrenica stretto tra Milazzo e le strategiche aree commerciali di Olivarella e la zona industriale, il giorno dopo l'operazione dei Carabinieri ancora tutto tace. Ma l'iter del progetto, non andato in porto, aveva trovato negli anni addietro dure opposizioni, sia da parte della minoranza che da parte di esponenti di Sel e della società civile, che avevano indicato gli interessi dietro il progetto (leggi qui)
Interessi sui quali adesso sta facendo luce la Procura di Barcellona, guidata dal procuratore capo Emanuele Crescenti, e il sostituto Alessandro Liprino. I magistrati hanno affidato ad un consulente tecnico l'incarico di analizzare il progetto del Parco della Moda, per capire se effettivamente era fattibile o meno, di là delle "ombre" dietro gli interessi imprenditoriali.
Il consulente ha così esaminato il piano di lottizzazione – approvato dal Consiglio Comunale di San Filippo del Mela con la delibera n. 26 del 12/12/2011, concludendo che era illegittimo, perché dimensionato con indici e parametri non corrispondenti a quelli definiti dall’art. 10 delle norme tecniche di attuazione del P.R.G. e perché sprovvisto della necessaria valutazione di impatto ambientale (V.A.S.) da parte delle competenti autorità regionali.
"Inoltre, il progetto del realizzando centro commerciale non era assentibile, perché sovradimensionato e non rispettoso dei parametri urbanistici ed edilizi, oltre che non compatibile con le specifiche caratteristiche ambientali del contesto in cui l’opera avrebbe dovuto inserirsi", scrive il Gip Gugliotta nel provvedimento cautelare.