Era il 23 settembre 2013, un 29enne di Taormina moriva perdendo il controllo della sua Lancia Y all’altezza del viadotto Zafferia, sulla tangenziale di Messina, finendo la sua corsa su un muro di cinta, venti metri più giù. Guard rail sfondato, tratto sequestrato e, da allora, rimasto a corsia unica.
L’inchiesta doveva accertare se l’auto si sarebbe fermata nel caso in cui invece del vecchio guard rail ci fossero state installate, così come prevede la normativa europea, le barriere antisfondamento.
Nel frattempo, però, a rischio è stata la circolazione di tutti gli altri mezzi anche se, per fortuna, non ci sono stati altri gravi incidenti.
Dopo il dissequestro del viadotto, finalmente è stato aggiudicato il progetto per il ripristino della barriera, domani il Consorzio autostrade siciliane consegnerà i lavori alla ditta vincitrice della gara.
Al termine dei lavori, il viadotto sarà di nuovo finalmente percorribile senza limitazioni e in sicurezza.