Anche dal Comitato operativo viabilità di dopodomani non verranno fuori scelte definitive sulla parziale chiusura dello svincolo Boccetta. Forse quella sulla possibilità di lasciare libero accesso ai mezzi pubblici ma, prima di definire i dettagli di tutto il provvedimento, si avvierà una fase sperimentale, a partire da lunedì, due settimane prima rispetto alla prevista entrata in vigore.
Da anni i messinesi devono fare i conti col restringimento di carreggiata sul viadotto Ritiro. I lavori sono stati consegnati lo scorso 29 aprile e, da contratto, avranno una durata di 2 anni e 4 mesi. Per tutto questo periodo, dunque, i disagi proseguiranno, anzi sono destinati ad aumentare. Da lunedì prossimo, dicevamo, il restringimento verrà anticipato di un paio di chilometri, a partire dall’uscita della galleria Banditore, quella precedente allo svincolo Boccetta. E sarà inevitabile il formarsi di lunghe code in tangenziale, soprattutto negli orari e nelle giornate di maggior traffico.
Non solo. L’accesso dallo svincolo Boccetta in tangenziale non sarà dei più semplici perché bisognerà immettersi in una carreggiata a corsia unica, col rischio che si creino code anche sul raccordo fino a prima della diramazione Catania/Palermo e, in alcuni casi, nello scenario più “catastrofico”, anche prima, sin dall’incrocio con la circonvallazione. E’ questo il motivo per il quale si è scelto di chiudere lo svincolo in direzione Palermo a partire dal 26 settembre.
Prima di prendere questa decisione definitiva, però, si vedranno gli effetti che si verificano col restringimento anticipato a svincolo aperto. In pratica da lunedì vedremo se e quali code si formeranno sul raccordo Boccetta e quanto è pericoloso o meno l’ingresso in tangenziale. Se, come si pensa, le conseguenze saranno insostenibili, resterà confermata la chiusura. Viceversa si potrebbe persino pensare ad un “clamoroso” dietrofront.