Carlo Tansi pronto a farsi da parte e a compiere un nuovo “passo indietro”. Ma anche no…
Le nuove, incontenibili uscite di queste ore dell’ex capo della Protezione civile calabrese hanno di mira un po’ tutti i “rivali” recenti. Luigi de Magistris, ovviamente; Mario Oliverio, dopo alcune affermazioni di ieri. E poi, grande classico, il Put, il Partito unico della torta di cui Tansi – ormai sceso dal TanDem che formava col sindaco di Napoli – si sente oggi l’unico antagonista vero.
Asserisce Tansi, intanto, che siamo in una fase scandita da «grande fermento politico, caratterizzato da alcuni organi di informazione e da fazioni politiche che creano confusione per creare disinformazione – così il leader di Tesoro Calabria –, voglio smentire quanti strumentalmente mi danno dell’egocentrico, ricordando loro che per amore della mia Terra ho fatto un passo indietro per dare spazio a de Magistris, nel quale mi ero illuso di credere offrendogli il frutto di due anni di intenso lavoro che hanno portato alla nascita e alla crescita del movimento civico Tesoro Calabria. In risposta a questo atto di generosità lui – per protagonismo e mire di potere – ha tentato di vampirizzare il movimento, senza riuscirci, e contemporaneamente vuole riciclare tra le sue liste gente responsabile del tracollo della Calabria, come Oliverio e simili, e avvicinarsi, come prevedibile, al PD, con cui da tempo sta giocando su due tavoli: Napoli in vista delle prossime elezioni comunali e la Calabria in vista delle prossime elezioni regionali. Ma il suo diabolico progetto di fagocitarci è miseramente fallito perché, intuite le sue intenzioni, Tesoro Calabria ha preso definitivamente le distanze dalla sua posizione per continuare, con coerenza, il percorso verso un cambiamento concreto e necessario, con candidati e propositi credibili. Questo gesto coraggioso – afferma Carlo Tansi – ha aumentato esponenzialmente i consensi del movimento: è stato pienamente condiviso dai suoi sostenitori che hanno manifestato pubblicamente il loro apprezzamento e ha consentito di recuperare molti ex-sostenitori che si erano allontanati dopo l’alleanza con de Magistris».
Ci sono però alcuni candidati delle liste della mini-coalizione Tesoro Calabria che, una volta sceso dal “TanDem” Carlo Tansi, gli hanno chiesto di non candidarsi alla Presidenza, ma piuttosto agevolare «un’ampia costruenda coalizione con lo scopo di vincere le prossime elezioni regionali». A loro, fa sapere Tansi, «io rispondo di “sì”», d’essere dunque pronto a farsi da parte di nuovo, con ulteriore generosità.
Non senza condizioni, però. E l’ex capo della Prociv calabrese ne ravvisa due «fondamentali e improcrastinabili: 1) il candidato a presidente della regione dovrà essere una figura credibile che rappresenti il reale cambiamento; 2) il candidato a presidente non dovrà essere soltanto una bella copertina utilizzata per coprire candidati – di qualsiasi lista in appoggio al presidente – che rappresentano il vecchio sistema responsabile del fallimento della Calabria e che cercano, direttamente o indirettamente (tramite loro portaborse o prestanomi), una candidatura in vista delle prossime elezioni regionali. I candidati dovranno essere persone “nuove” e competenti».
Queste, par di capire, sono condizioni non negoziabili. Ma se s’invereranno, Tansi fa sapere d’essere «disposto a fare non uno ma cento passi indietro, per amore di una Calabria che per cambiare deve decisamente voltare pagina». Altrimenti sarà lui stesso a candidarsi al ruolo apicale, rappresentando «un polo civico concretamente alternativo al Put», il famigerato Partito unico della torta, come il geologo lo definisce.
C’è poi il “volume di fuoco” che Carlo Tansi scarica su Mario Oliverio.
Innanzitutto, per smentire de Magistris quando l’ex “alleato di ferro” asserisce che il geologo sarebbe «stato “piazzato” da Gerardo Mario Oliverio alla guida della Protezione civile», facendo notare d’aver conquistato quella postazione superando una selezione pubblica nazionale e d’essere stato, piuttosto, «scacciato» proprio quando era in sella la giunta Oliverio, dopo aver «sottratto ai sistemi di potere della casta calabra interessi illegittimi per centinaia di milioni di euro. Fatti che ho denunciato a varie Procure – evidenzia l’oggi leader di Tesoro Calabria –, facendo arrestare i vertici che mi avevano preceduto, che per 28 anni hanno saccheggiato la protezione civile regionale trasformandola in una formidabile mangiatoia per il sistema affaristico-mafioso della regione».
E non solo.
L’ex presidente della Giunta regionale ha fatto sapere che sarebbe stato Tansi a uscire volontariamente dalla Protezione civile regionale: ma l’ex capo della Prociv calabrese confuta questa singolare tesi. Lui – protesta – fu fatto fuori con un procedimento disciplinare avviato dall’allora dg alla Presidenza Mimmo Pallaria «a seguito di una segnalazione dello stesso Tallini e su proposta del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto. Oliverio non ha mosso un dito per opporsi alla mia ingiusta espulsione». E il tutto sarebbe stato pianificato, con sospensione l’ultimo giorno antecedente alla scadenza del contratto triennale in capo a Tansi «per impedirmi di fare ricorso invocando la sospensione del procedimento», lamenta l’interessato.
Vero è invece che più volte Carlo Tansi minacciò di lasciare, dopo aver inviato lettere di denuncia a ripetizione allo stesso Oliverio «per manifestargli il mio profondo malessere, minacciando più volte le dimissioni, nel dirigere la protezione civile regionale». Malessere legato allo stress, ma anche all’assenza – a suo dire – di personale adeguato e qualificato in Prociv.
Soprattutto, «vigliaccamente» Oliverio – non grato a Tansi per il prestigio al quale ha proiettato una Protezione civile regionale fino ad allora bistrattata per le sue performance – avrebbe diffuso «solo miei sms». E si ripropone di rendere pubblica al più presto «la corrispondenza integrale, formale e informale, tra me e Oliverio, per rendere partecipi i calabresi della mia sacrosanta verità e per renderli consapevoli di chi siano i loro governanti».
«Lo stesso giorno dell’attacco sferratomi da Oliverio, mi giungono altre illazioni – afferma Carlo Tansi – di un altro dinosauro del Giurassico calabrese, Agazio Loiero, che racconta in modo strumentale di due miei incontri con lui. Trattasi di incontri combinati da persone vicine allo stesso Loiero, in cui non sono stati assolutamente definiti accordi politici o programmatici – tra l’altro con un contesto distante anni luce dal mio modo di concepire la politica – ma solo di liberi scambi di idee e opinioni», puntualizza il leader di Tesoro Calabria circa i suoi rapporti con l’ex ministro, a sua volta già Presidente della Regione dal 2005 al 2010.