REGGIO CALABRIA – Che dal tempo della rottura del TanDem tra Carlo Tansi da un lato e Luigi de Magistris dall’altro ci sia un tacito astio, una rivalità sorda pronta a esplodere alla prima buona occasione, pare ormai conclamato.
Nella visione del leader di Tesoro Calabria, l’occasione è arrivata…
L’ex pm, spiega Tansi, «mi criticava perché mi sarei avvicinato al Put, il Partito unico della torta (denominazione tansiana “doc”, ndr). Ora quel Put gli ha sistemato suo fratello come portaborse alla Regione».
Certo, sarà bene chiarire che in questo caso siamo lontani dal Put – la sommatoria di centrosinistra e centrodestra “allargati” – cui all’epoca si riferiva l’ex capo della Protezione civile calabrese. Il riferimento odierno è invece all’assunzione di Claudio de Magistris (nella foto grande, ndr) nella struttura di uno dei due consiglieri regionali eletti nella lista de Magistris Presidente – l’unica “andata a seggi” dell’intera coalizione demagistrisiana -, Ferdinando Laghi.
Put «che avevo combattuto in campagna elettorale, imponendo il nostro Codice etico – aggiunge Carlo Tansi -, grazie al quale non sono stati eletti consiglieri “parenti di”, con più di due mandati o impresentabili. Allora è proprio vero che i de Magistris erano venuti in Calabria per trovare lavoro da disoccupati, dopo che era finito il mandato di sindaco di Napoli», è l’accusa più “velenosa” lanciata dal geologo cosentino. Che in una citazione rammenta le parole dell’ex sindaco di Napoli nel corso della campagna elettorale per le Regionali: «La politica calabrese continua a spendere e spandere continuando ad assumere personale nelle strutture dei consiglieri regionali. Un’elargizione clientelare, una campagna elettorale perenne pagata con le tasse dei cittadini, una nuova infornata di amici e parenti di amici con funzioni spesso inutili e improduttive»… Commento firmato Tansi: «Alla faccia della coerenza!».