Ampiamente previsto da giorni il maltempo, stamane, è arrivato puntuale in riva allo Stretto, proprio in mattinata, durante il passaggio della linea di convergenza venti prevista ieri in questo articolo. Come avevamo scritto ieri, questa linea di convergenza venti, prima di allontanarsi verso le coste calabresi, dove si sono verificati veri e propri nubifragi, ha prodotto accumuli pluviometrici davvero rilevanti in città, con punte di oltre 50-60 mm nella zona centro-nord, corrispondenti a 50-60 litri di acqua per metro quadrato. Parliamo di una quantità d’acqua non “eccezionale”, ma notevole se si considera che si è accumulata durante la mattinata, fino alle prime ore del pomeriggio. Addirittura alcune stazioni meteorologiche “amatoriali”, gestite da semplici appassionati di meteorologia (quindi non da Enti o Istituti di ricerca), avrebbero raggiunto picchi di oltre 70 mm in centro città.
L’area dove si sono registrati i quantitativi di pioggia più rilevanti è quella costiera che va dai casali della zona sud fino alla penisola di Ganzirri, raggiunta dai nuclei più intensi portati da questa lunga “cintura di cumulonembi” che si è disposta dentro l’asse dello Stretto di Messina. Poi, con la lenta traslazione del fronte verso levante, il sistema temporalesco lineare è andato a sbattere sulla sponda reggina dello Stretto, scaricando veri e propri nubifragi, con cumulate di oltre 60-70 mm in pochissime ore. Con l’orografia della riva reggina dello Stretto, ancora più aspra di quella della sponda messinese, tutta quell’acqua caduta in così poco tempo è ruscellata a valla, causando allagamenti istantanei nella zona di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, dove si sono riscontrati molti disagi. Il fatto che il grosso delle precipitazioni si sia raccolto sulla fascia costiera, e non a monte, ha evitato ondate di piena ben peggiori di quelle sinora riscontrate.
Ora, con il lento progredire da ovest del fronte freddo, sovrastato in quota da un deciso flusso di correnti meridionali molto umide (le stesse che alimentano le abbondanti precipitazioni), determinerà nuove piogge e rovesci intermittenti sulla costa tirrenica e sullo Stretto, con i venti che ruoteranno più da NW (le nuvole in quota si muoveranno ancora da sud). Al passaggio del fronte freddo subentrerà aria più frizzante che determinerà un deciso calo termico, tanto che le minime notturne potranno spingersi fin sotto la soglia dei +11°C +12°C, in un ambiente saturo, con valori di umidità relativa fra il 90% e il 100%.
Per un miglioramento dovremo attendere la giornata di domani, venerdì 4 dicembre, con l’allontanamento di questa perturbazione in direzione della Grecia e dell’Albania. Nonostante le schiarite già al suolo avremo i primi segnali del successivo peggioramento atteso già dal weekend successivo, con la rotazione dei venti da Sud e S-SE. Una nuova perturbazione atlantica ci interesserà nel fine settimana, dispensando nuove piogge da sabato 5 dicembre sui settori ionici e sull’area dei Peloritani. Anche in quest’occasione avremo a che fare con aria umidissima dai quadranti meridionali, pronta ad interagire con correnti più fredde, d’estrazione atlantica, da ovest, che innescheranno fenomeni di forte instabilità temporalesca, come rovesci e temporali che nella nottata fra sabato 5 e domenica 6 dicembre interesseranno da vicino il messinese e il reggino, inclusa l’area dello Stretto. Piogge, anche abbondanti, pronte a saturare i terreni, fino a pochi giorni fa resi secchi dalla grave siccità che ha caratterizzato il 2020. Una evoluzione che andrebbe monitorata con un servizio di now/casting, ancora inesistente alle nostre latitudini.