Dissesto “congelato” al Comune di Taormina. La Corte dei conti di Roma ha rinviato ogni decisione in attesa di un nuovo Piano di riequilibrio che l’ente locale dovrebbe presentare entro i primi sei mesi del 2016. Solo dopo si decideranno le sorti della Capitale siciliana del Turismo. Nel frattempo la sentenza della Corte dei conti di Palermo con la quale lo scorso settembre era stato bocciato il Piano di riequilibrio finanziario del Comune di Taormina che se confermata a Roma avrebbe, tecnicamente, obbligato l’ente locale a dichiarare il default, resta in stand-by. La decisione è legata ad un emendamento alla legge di stabilità, al vaglio in Parlamento, che dovrebbe consentire ai Comuni sulla via del dissesto di ripresentare nel 2016 un nuovo Piano di equilibrio. Un particolare di non poco conto, che avrebbe potuto invalidare la decisione della Corte dei conti romana.
I magistrati contabili hanno così deciso di stoppare tutto. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco, Eligio Giardina, ad avviso del quale “ci sono le condizioni per uscire dall’impasse e per dimostrare che la situazione economica non era quella paventata. Basti pensare alla notizia giuntaci ieri e cioè che l’ex gestore del Teatro Antico dovrà risarcire al Comune quasi un milione di euro (per l’esattezza 965mila euro) in virtù di una condanna in appello. Ma questa – rimarca Giardina – non è che l’ultima notizia positiva. C’è poi il lodo Impregilo, la cui cifra che il Comune dovrà sborsare non è quella che si ipotizzava, la somma erogataci dalla Cassa depositi e prestiti e così via. La dichiarazione del dissesto – sottolinea Giardina – sarebbe stata devastante per la città. Comunque eravamo e siamo fiduciosi”. Il sindaco ha annunciato per sabato mattina alle 11 una conferenza stampa con i legali del Comune, nel corso della quale saranno illustrati tutti i dettagli su come intende muoversi il Comune”. A Roma, insieme al primo cittadino, c’erano l’assessore al Bilancio Salvo Cilona, i tre legali dell’ente Gaetano Callipo, Marcello Scurria e Pietro De Luca e il segretario comunale Michelangelo Lo Monaco.
Carmelo Caspanello