TAORMINA – Il Comune di Taormina “non è in questo momento a rischio default”. L’assessore al Bilancio, Alfredo Ferraro, interviene per fare chiarezza su un tema delicato che continua ad animare spettri e dibattito politico. Lo fa alla vigilia della riunione di Consiglio comunale convocata dal commissario Angelo Sajeva per il 23 dicembre alle 10, per esitare il documento unico di programmazione 2019-2021 e il Bilancio di previsione degli esercizi 2019-2021. Per l’approvazione sono stati concessi 5 giorni di tempo. In ballo c’è la decadenza del Consiglio stesso.
“L’ipotesi di dissesto finanziario, in questo momento – spiega Ferraro – non appare credibile, e nemmeno è presa in considerazione dal Collegio dei revisori, nonostante il parere sia negativo. Infatti, il Bilancio non viene giudicato squilibrato. Esso – specifica l’assessore – è mancante dei bilanci delle partecipate (Asm e Consorzio rete fognante). Queste criticità sono in corso di superamento avendo il Comune adottato le misure necessarie. Infatti, per i bilanci dell’Asm è stato dato incarico ad un noto professionista di completare l’iter; mentre al Consorzio Rete fognante i bilanci sono redatti, muniti di parere favorevole del Revisore unico dei conti e posti all’attenzione dell’Assemblea consortile per la deliberazione. Inoltre, si va spediti verso la revoca della liquidatela Asm”.
Ferraro va presto oltre: “Il giudizio sulla possibilità di dissesto – incalza – deve essere basato sullo squilibrio strutturale riferito alla situazione di cassa, tenendo conto anche delle situazioni sintomatiche rappresentate dagli indicatori di deficitarietà individuati con decreto ministeriale del settembre 2009. Inoltre, è evidente che per gli Enti che versano in simili difficoltà uscire dalla crisi richiede tempo e disponibilità di strumenti amministrativi. Non esiste una soluzione univoca, ma è necessario individuare gli strumenti sui quali puntare per portare a termine tutta l’operazione, ed in primis, attuare una politica di risparmi, far pagare i contribuenti – debitori, consentire nuove entrate senza incrementare tasse e imposte”.
L’assessore Ferraro sostiene che l’Amministrazione può basarsi su “dati certi”. E vengono elencati.
3) I fondi a salvaguardia del bilancio, quali il Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) e il fondo contenzioso per le passività potenziali sono congrui (soltanto adesso, perché in precedenza indicati in maniera approssimativa e limitata) e stanziati nei limiti massimi richiesti dalla normativa.
4) Il Bilancio 2019 prevede, inoltre, gli stanziamenti delle prime due annualità del piano di riequilibrio pari a 2 milioni 881nila e 119 euro, oltre a un milione e 500mila euro per gli ulteriori debiti fuori bilancio e negli esercizi 2020 e 2021 sono comprese le restanti annualità del predetto piano.
5) Il piano di riequilibrio, approvato nel febbraio 2018 dalla precedente Amministrazione, ancor prima che venga approvato o bocciato dalla Corte dei Conti, viene così finanziato per ben quattro annualità da questa Amministrazione.
6) Lo stato di predissesto deliberato nel febbraio 2018, è stato approvato senza peraltro istruire in maniera esaustiva la relativa procedura che ad oggi è priva del necessario riconoscimento dei debiti inclusi nel piano di riequilibrio.
Pertanto, i primi risultati, ad appena diciotto mesi di amministrazione, sono più che soddisfacenti. Questa Amministrazione è stata capace di mettere su un piano di credibilità le azioni da svolgere per uscire dalla crisi.
1) Approvazione di Bilanci di previsione e rendiconti non deliberati da oltre tre anni;
2) Rigore nell’effettuazione della spesa;
3) Indizione gara di appalto per individuare un nuovo Concessionario della riscossione (in itinere);
4) Mantenere un continuo controllo delle entrate, procedendo agli accertamenti delle stesse;
5) Istituzione di un ufficio unico delle entrate.