Alla vigilia dell’ ultimo appuntamento della manifestazione, dopo la parentesi Gere e Arquette, alla 61esima edizione del Festival di Taormina ritorna di moda il nulla. Il regista Gabriele Salvatores fa una Taoclass via skype (a questo punto, considerati i potenti mezzi tecnologici, perché no Di Caprio?) e, dopo l’intervento dei comici Lillo e Greg, è la volta di Susan Sarandon.
Un incontro divertente e stimolante in cui è emersa tutta la carica esplosiva dell’attrice americana che, con qualche battuta e un sorriso smagliante ha cancellato fiumi di retorica da cinquanta sfumature di rosa.
Alla domanda se le piacerebbe fare un film con Maryl Streep risponde che sarebbe molto felice, “ ma è difficile che due donne della stessa età si ritrovino a girare lo stesso film. Solitamente capita che nello stesso film ci siano due donne di età differente, nel ruolo di madre e figlia, o comunque in ruoli da antagoniste. Non c’è spazio per due coetanee sul grande schermo.”
Una donna brillante e ironica, elegantemente aggressiva che conduce la conversazione con modi sornioni, slittando tra le continue banalità provenienti dalle domande del pubblico, specie sull’argomento “donne e sorellanza”. “Io penso che le difficoltà delle vita siano uguali per tutti, tanto per le donne quanto per gli uomini. Probabilmente le donne incontrano qualche ostacolo più alto imposto dalla società, ma anche gli uomini hanno una battaglia da combattere. Allo stesso modo, trovo che sia molto superficiale parlare della necessità di una donna alla presidenza degli Usa: io vorrei un presidente che non sia legato alle lobby e che sia vicino ai bisogni della classe lavoratrice, un presidente che difenda le proprie idee. Non mi importa che sia uomo o donna.”
Una taoclass dai toni esilaranti su argomenti serissimi, così come quando un giornalista in sala ricorda le passate dichiarazioni dell’attrice riguardo il precedente Papa: “Benedetto XVI era un nazista, tante persone sono state naziste in gioventù, ma non hanno provato a diventare Papa. Benedetto XVI era un nazista”.
Niente clichè, dunque, per Madame Sarandon che, alla consueta domanda sul proprio rapporto con la Sicilia (considerate anche le origini ragusane) risponde con un secco: “Ho un rapporto assolutamente normale.”
Giuseppina Borghese