TAORMINA – Il sud ce la può fare. A Taormina Gourmet ne sono tutti convinti. Occorre del tempo ed alimentare ancora quei segnali positivi che scorgono i tre relatori messi attorno ad un tavolo da Fabrizio Carrera in occasione della premiazione del concorso Sud Top Wine: il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il presidente della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini e l’imprenditore e fondatore di Eataly Oscar Farinetti.
Taormina Gourmet ha chiuso i battenti guardando al futuro, dopo le intense giornate dedicate alla formazione degli addetti ai lavori su temi di interesse contemporaneo. La Sala Belvedere dell’hotel Villa Diodoro di Taormina ha ospitato un incontro dedicato alle prospettive del Sud, di quella parte di Italia che grazie alla gastronomia, al vino e al turismo di qualità sta creando con difficoltà un possibile appiglio per il futuro.
Il seminario di approfondimento è stato moderato da Fabrizio Carrera, ideatore di Taormina Gourmet e direttore di Cronache di Gusto.
Adesso si tirano le somme della kermesse, è tempo di bilanci.
Non solo degustazioni, masterclass ed esibizioni di grandi chef. Ma anche approfondimenti, grazie alla preziosa partecipazione di ospiti di rilievo, provenienti dal mondo dell’economia, della politica e della tecnologia.
La pizza ha rappresentanto la novità della settima edizione di Taormina Gourmet. Quella tradizionale e quella gourmet con ingredienti selezionati e con l’attenzione per le materie prime.
La pizza ha avuto un ruolo assolutamente fondamentale. E le sono stati dedicati ben tre giorni, durante i quali esperti pizzaioli provenienti da tutta la Sicilia, veri interpreti della pizza contemporanea, hanno dato vita a una lunga serie di cooking show
Uovo marinato, ventresca ed alghe la sorpresa creativa del cuoco messinese Pasquale Caliri.
Ha sapore d’oriente la sua nuova creazione in scena alla cena d’autore che si è tenuta all’hotel San Pietro.
L’evento, ha visto l’ambasciatore del gusto messinese alle prese con un piatto di alta cucina che ha sorpreso e conquistato i palati dei presenti all’esclusivo evento.
Un ramen rivisitato quindi, la tradizionale zuppa di origini asiatiche, che lo chef del Marina Del Nettuno, non nuovo a sperimentazioni che lasciano il segno ha voluto tradurre in siciliano.
“Innanzitutto un lungo lavoro sull’uovo – spiega chef Caliri, che ama quest’ingrediente – che abbiamo messo a marinare per ventiquattro ore in una miscela di salsa di soia, agrumi e spezie sino a fargli acquistare una colorazione ambrata. Ma a parte l’effetto cromatico, l’uovo dopo questa preparazione, acquista una piacevolezza particolarissima. Il brodo – continua lo chef- ottenuto dopo una sobollitura anche questa di giorni di tonno affumicato. Il segreto di un buon ramen è infatti nel brodo”. Ed ancora spaghetti di alga di mare, funghi e ventresca di tonno a completare questo connubio siculo-esotico.
“Il tema di Taormina Gourmet quest’anno era proprio il rispetto – spiega lo chef messinese – da qui siamo partiti con materie prime nostrane che abbiamo unito alla tradizione asiatica. Anche questo volgersi ad oriente – prosegue – fa parte di quella contaminazione culturale che arricchisce il nostro già variegato mondo gastronomico.
Il numeroso pubblico ha particolarmente gradito la preparazione dello chef in particolar modo gli ospito orientali che lo hanno interpretato come un vero omaggio dell’ambasciatore del gusto al Sol Levante.
Il “Podere La Berta” di Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, ha vinto il concorso “Birra di Gusto”, organizzato dal giornale Cronache di Gusto e presentato nel corso di Taormina Gourmet. A premiarlo la giuria presieduta da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska.
Infine, i vini. I tre territori su cui scommettere? Monferrato, Chianti ed Etna. Parola di Oscar Farinetti.