Quasi un milione di euro verrà rimborsato al comune di Taormina dopo la sentenza della Corte dei Conti contro la società Novamusa di Gaetano Mercadante, l’imprenditore romano che dal 2003 al 2011 ha gestito il servizio d’entrata dei siti archeologici più importanti della Sicilia. In totale la concessionaria privata dovrà restituire 18,8 milioni di euro, di questi 16 andranno alla Regione e i restanti saranno suddivisi tra Castelvetrano, Siracusa, Calatafimi-Segesta, Marsala e, appunto, Taormina. Mercadante, in sostanza, intascava il 100% degli incassi dal costo dei biglietti, mentre una parte sarebbe dovuta andare alla Regione e una parte ai comuni. Alla Città del Centauro ora spettano esattamente 956 mila euro (909 mila euro all’area archeologica della Neapolis e Orecchio di Dionisio circa 909 mila euro, 36 mila euro al parco museo Archeologico Paolo Orsi 36 mila euro e 11 mila euro al Castello Maniace 11 mila euro; 391 mila euro all’area archeologica Selinunte, 415 mila euro all’area archeologica Segesta, 54 mila euro al museo Baglio Anselmi di Marsala). Che cosa farà il comune con questi soldi se e quando li incasserà non si sa ancora, ma almeno una buona notizia arriva dopo che proprio il Teatro Antico della cittadina turistica è stato al centro di una scandalosa rivelazione sulle condizioni dell’importante sito, finito addirittura nella cronaca di Striscia la notizia. Il dipendente che a febbraio si era scagliato contro la Regione, accusata di aver tagliato i fondi per il Teatro – che da orgoglio di Taormina si è trasformato in vergogna, con il povero personale costretto a subire le sfuriate dei turisti – aveva ben ragione a prendersela con il governo regionale che, però, in questa storia ha subìto una perdita economica importante. I soldi, a quanto pare, dovrebbero essere recuperati, ma ciò che salta più all’occhio (oltre al fatto che la gestione ladra sia andata avanti per ben 8 anni) è il fallimento totale della gestione privata controllata dalla Regione. Una Regione che si rifiuta di affidare al comune di Taormina, che da diverso tempo lo richiede, l’amministrazione del Teatro. Ciò consentirebbe alla Perla dello Jonio di agire nei propri interessi, grazie agli introiti, migliorando i servizi e curando tutti gli aspetti, dalla manutenzione del prato alla fornitura di materiale informativo, offrendo tutti i servizi necessari, interessi che evidentemente la Regione non è stata in grado di curare, facendosi gabbare allegramente.
Giusy Briguglio