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“Taormina prende la sua acqua, non quella di Messina” VIDEO

MESSINA – “La convenzione tra Comune di Messina e Siciliacque risale al 2005. E sempre nel 2005 c’è stata la convenzione tra Taormina e Siciliacque. L’ultima è del 2023, quando ancora non c’ero io come sindaco. Sia chiaro: con il vettoriamento Taormina riceve la sua acqua, quella che le spetta, e non quella di Messina”. Così Cateno De Luca nella conferenza stampa di oggi, con Federico Basile, vicino alla rampa Gazzi in uscita da Palermo. Proprio il punto in cui sorge il serbatoio e vi è la diramazione delle due condotte idriche cittadine.

La misurazione dell’acqua tra Messina e Taormina

In sostanza, rileva il leader di Sud chiama Nord, “Siciliacque effettua il servizio di fornitura idrica all’ingrosso a favore del Comune di Taormina tramite l’acquedotto Alcantara e al punto di consegna in contrada Cuculunazzo. Questo sistema non consente un incremento della fornitura idrica che soddisfi le esigenze del Comune ed ecco perché si è trovata questa soluzione tecnica del vettoriamento. Una soluzione che ci ha consentito anche di risparmiare risorse idriche potendo contare su un punto di approvvigionamento più vicino al centro abitato di Taormina. Per effetto di “caduta” dell’acqua, la pressione è tale da soddisfare il fabbisogno cittadino. Da qui un’efficace strategia di gestione delle risorse idriche da parte del Comune di Taormina, che con soli 15 l/s dall’acquedotto di Fiumefreddo riesce a evitare carenze idriche e a far risparmiare oltre 35 l/s a Siciliacque”.

In base alla misurazione dell’acqua “in diretta facebook”, si è rilevato che mentre a Taormina arrivavano circa 12 litri al secondo dal Fiumefreddo, a Messina ne giungevano 27 da Siciliacque. In più, oltre a una erogazione di circa 10 litri al secondo, Amam viene pagata da Taormina per il vettoriamento.

Tuttavia, ha aggiunto De Luca, “la crisi climatica limita la capacità di Siciliacque di fornire acqua in eccesso ai Comuni, incluso Messina, che potrebbe trarre vantaggio da questa disponibilità extra. La crisi climatica,
quindi, ha un impatto diretto sulla gestione e distribuzione delle risorse idriche, rendendo la situazione ancora più complicata”.

Cateno De Luca: “Facciamo chiarezza sulla guerra dell’acqua”

Così su Facebook De Luca ha sintetizzato il senso della mattinata: “Durante la conferenza stampa nei pressi del serbatoio Gescal, a Gazzi Messina e in contemporanea in collegamento con Taormina nei pressi della galleria Sirina è stata effettuata una misurazione dell’acqua in arrivo, in contemporanea coi tecnici di Asm a Taormina e Amam a Messina. A Taormina arrivavano circa 12 litri al secondo dal Fiumefreddo, a Messina ne arrivavano circa 27 da Siciliacque. Questo è il vettoriamento dell’acqua di Taormina (Siciliacque per contratto deve erogarne minimo 88 litri secondo a Taormina in attuazione di una convenzione del 2005) che è stato messo in atto con l’ausilio tecnico di Amam e del comune di Messina.

E ancora: “Grazie a questa operazione a Messina arriva più acqua rispetto a quanto ne viene restituita a Taormina con un risparmio di circa 35 l/s grazie allo spostamento della fornitura a Taormina dalla derivazione Alcantara (distante circa 4 chilometri dal centro abitato di Taormina) alla derivazione FIUMEFREDDO ( attraversa il centro abitato di Taormina). Nel frattempo, Musumeci e Schifani hanno preferito finanziare il ponte sullo stretto di Messina con due miliardi di euro (Fsc) destinabili per risolvere le criticità infrastrutturali del sistema idrico agricolo e idropotabile della regione siciliana”.