TAORMINA – Il Covid non ferma le altre importanti attività dell’Ospedale S. Vincenzo di Taormina. Non ferma la lotta ai tumori. L’attenzione dei sanitari resta alta per tutte le patologie, quelle oncologiche in particolare in modo che non si perda tempo prezioso. Da quando è esplosa la pandemia si è registrato un sensibile aumento di mortalità a causa del cancro, per lo più legata a diagnosi e terapie giunte in ritardo. L’ospedale di contrada Sirina ha celebrato la Giornata mondiale della sensibilizzazione per le malattie tumorali con un intervento chirurgico delicato: l’asportazione, ad un paziente di 60 anni, di un sarcoma del rene di 10 chilogrammi. L’operazione è stata eseguita dai sanitari del reparto di Chirurgia oncologica (Antonino Ricciardello e Fabio Vasta) del quale è primario il dottore Vincenzo Panebianco. Con loro vi erano l’anestesista Alessia Barbagallo e gli infermieri Maria Puglisi e Giovanni Petralia. Se ve ne fosse bisogno, parliamo dell’ennesima dimostrazione di eccellenza di un nosocomio spesso balzato gli onori delle cronache per i paventati depotenziamenti. A partire dal Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo, ormai punto di riferimento per l’intero Mezzogiorno e non solo. Ma questo è un discorso che merita altro approfondimento. Il paziente al quale è stato asportato il tumore è stato già dimesso. Spenti i fari sull’eccezionale intervento, al S. Vincenzo si continua intanto con l’inoculazione dei vaccini, una media di 180 al giorno. Nello stesso tempo gli altri reparti lavorano a ritmi incalzanti. Non c’è solo il Covid a tenere alta l’attenzione ma anche altre importanti patologie che, se trascurate, possono portare a grave conseguenze. Ed è quel che si vuole evitare. (Carmelo Caspanello)