Doppio appuntamento per le Tao Class con due notissimi divi del cinema americano: Ben Stiller e Melanie Griffith hanno animato il festival con preziose lezioni sul cinema d'oltreoceano, incentrate soprattutto sui particolari meccanismi che regolano il mondo dello showbiz. Entrambi figli d'arte e volti famosissimi della commedia a stelle e strisce, Stiller (alla prima partecipazione in un grande festival italiano) e la Griffith sono sembrati i cantori di un mondo in trasformazione, consci dell'immane esodo che sta coinvolgendo i migliori tra tecnici, registi, sceneggiatori e attori da Hollywood verso i serial prodotti per la televisione e il web.
Ben Stiller, noto principalmente per tante commedie leggere come "Tutti pazzi per Mary" o "Una notte al museo", amate soprattutto da un pubblico giovanissimo, si rivela un profondo conoscitore dell'industria cinematografica (è infatti anche regista e produttore di alcune web-series) e un appassionato cinefilo, ammiratore dei film di Coppola e Scorsese e della comicità di Steve Martin: "Ho avuto l'opportunità di lavorare con alcuni tra i più geniali registi della nuova generazione di cineasti americani come Wes Anderson e Noah Baumbach, ma recitare in una commedia, far ridere la gente, mi dà sempre delle emozioni impagabili. Ho capito di possedere questa capacità a vent'anni, quando ho recitato a teatro il monologo di un soldato intenzionato ad uccidere il Papa". A proposito di un sequel di Zoolander, una spietata rappresentazione farsesca del mondo della moda e, ad oggi, uno dei suoi film più famosi, ha dichiarato: "Sono ormai dieci anni che proviamo a farlo, spero di concludere a breve tutte le fasi preliminari".
Sfuggente ed a tratti apparentemente frastornata, Melanie Griffith tradisce in parte le aspettative, impone il silenzio sulla propria vita privata e risponde talvolta solo a monosillabi ad alcune domande dell'inappuntabile Mario Sesti. "Non mi piacciono le commedie di oggi, i blockbusters che vengono prodotti ad Hollywood. Per questo motivo oggi mi trovo più a mio agio nei serial. Ho lavorato con grandissimi registi come De Palma, Demme, Nichols, ma vorrei fare più commedie, penso di poter dare ancora molto in questa direzione", ha affermato l'attrice di "Una donna in carriera". Alla seconda partecipazione al Festival di Taormina, la Griffith racconta in chiusura un simpatico aneddoto legato alla sua infanzia: "Quando avevo otto anni mia madre (l'attrice Tippi Hedren, ndr) fece amicizia con Sophia Loren sul set del film "La contessa di Hong Kong" di Charlie Chaplin. Mi ricordo che qualche tempo dopo, quando andammo a trovarla a casa, la Loren fu così gentile, ospitale, affettuosa: ho capito veramente cosa significa essere italiani".
Domenico Colosi
GALLERY DI SERENA CAPPARELLI