Le imprese e le attività commerciali aspettano ancora di sapere in che modo l’amministrazione comunale intende aiutare chi ha avuto mazzate pesantissime con la Tares. Messe a punto le agevolazioni per chi vive in condizioni disagiate, ancora nulla è stato ufficializzato per il mondo imprenditoriale, con grande amarezza dei rappresentanti di categoria che erano stati presenti nelle fasi di discussione di regolamento e tariffe e che già allora avevano palesato forti dubbi su una tassa che si è rivelata pesantissima per molti. Di tutto questo si è parlato durante una seduta straordinaria della Commissione Bilancio che ieri pomeriggio si è riunita a Palazzo Zanca insieme ad Uniti per Messina, il tavolo che raggruppa moltissime associazioni di categoria, sindacati, movimenti e che nella vicenda Tares è stato fin dal primo momento rappresentato da Benny Bonaffini. “Una seduta convocata per fare il punto della situazione e fare un bilancio su quello che è accaduto dalle discussioni e dalle concertazioni fino ad oggi” ha spiegato il presidente Franco Mondello. Seduta che ha rivelato che gli impegni che l’amministrazione si era assunta non sono stati mantenuti. Lo hanno dichiarato dopo l’incontro sia Mondello che Bonaffini che hanno sottolineato il fatto che nessun sistema di raccolta a porta a porta destinato alle attività commerciali è stato avviato, né tantomeno sono state attivate quelle riduzioni per chi rientra nelle categorie che hanno subito gli aumenti più drastici. “Chi fa impresa si sente abbandonato a se stesso, ci stiamo tristemente rendendo conto che oltre i proclami non è ancora stato fatto nulla di concreto e questo non possiamo accettarlo” ha dichiarato Mondello. Commissione e Consiglio non intendono però fermarsi qui. Torneranno ad incontrarsi con i rappresentanti di Uniti per Messina il prossimo lunedì, i commercianti potranno portare delle proposte, la Commissione le valuterà e preparerà una delibera di indirizzo da portare in aula per “costringere” l’amministrazione ad accelerare i tempi. Mondello ha ipotizzato anche l’ipotesi di creare un fondo anticrisi per le imprese messinesi, ma probabilmente questo sarà un passaggio da discutere successivamente.
Intanto torna a farsi sentire anche L’Altra Messina, associazione promotrice della manifestazione di piazza contro la Tares. “Nessuna risposta da parte della giunta e del sindaco alla nostra richiesta di sospensione urgente in autotutela della richiesta di riscossione Tares. Sul piatto il Sindaco ha messo il fallimento del comune , l'Altra Messina ha contrapposto il fallimento delle famiglie. Se fallisse il Comune Accorinti si troverebbe sotto tutela e il Consiglio Comunale senza "soldini. Per le famiglie il fallimento è cosa ormai acclarata da tempo in una città senza possibilità di lavoro né risorse economiche, a crescita zero. Nessuno ha poi sottolineato che la sola risposta del Comune al problema dei rifiuti consiste nello strazio dell'ambiente urbano cittadino. A Pace, che è oltretutto, una Z.P.S. Zona a Protezione Speciale, il sindaco Accorinti ha intenzione di costruire una discarica di rifiuti urbani, una vecchia e obsoleta tecnica di smaltimento che raggiunge un solo scopo: non perdere i 20milioni destinatici dalla Regione. Con buona pace della contaminazione dell'atmosfera, del degrado di una zona collinare unica e della salute dei cittadini. L'Altra Messina, in attesa della risposta di Accorinti, prosegue la raccolta delle adesioni dei cittadini per presentare ricorso al TAR e, nel contempo, chiede alle forze politiche che compongono il Consiglio Comunale e che oggi dicono a parole di schierarsi dalla parte di cittadini, di riunirsi in seduta straordinaria con un solo punto all'ordine del giorno: deliberare ufficialmente la sospensione immediata della prima rata della Tares”.
A proposito di ricorsi c’è chi è pronto a presentarli ma soprattutto a sostenere i cittadini che vorranno opporsi legalmente alla nuova tassa. Si tratta del Movimento Consumatori Italiani che ha deciso di inoltrare con i suoi legali un ricorso contro la Tares, considerata una tassa che presenta diverse illegittimità e una forte discrasia tra il costo addebitato ai cittadini e il servizio fornito. Sono proprio questi i punti su cui vuole battere l’associazione. Sulla scia del ricorso vinto dai cittadini a Siderno, Movimento consumatori italiani ritiene che ci siano tutte le condizioni intanto per contestare la mancata corrispondenza tra costi e servizi effettivamente resi. Sostengono anche l’illegittimità del bollettino retroattivo e attaccheranno sia la delibera del 12 novembre approvata in Consiglio e che portò all’introduzione della Tares, sia quella di pochi giorni fa con cui sono state definite le esenzioni per i più disagiati. Movimento Consumatori Italiani dà appuntamento a chiunque volesse procedere con il ricorso, sarà gratuito, nella sede di Viale Principe Umberto 97 presso Sportello Sos IV quartiere o contattare i numeri 090 52534 – 360531913 -3425259143.
Francesca Stornante