MESSINA – Dopo un pomeriggio di conflitti e confronti, con una seduta di Consiglio comunale durata oltre cinque ore e terminata alle 22.35 di ieri sera, la proposta di delibera relativa al “Piano economico finanziario – Tariffe tassa smaltimento rifiuti urbani” è stata respinta. Il rinvio della scorsa settimana non ha sortito gli effetti sperati e l’Amministrazione ha dovuto incassare dieci voti contrari su diciannove consiglieri presenti (otto i favorevoli, un solo astenuto). Hanno votato no il M5S e il Centrosinistra. Nulla di fatto, quindi, per la maggiorazione del 9% medio sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani, che avrebbe portato a una spesa complessiva di oltre 6 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso.
Nel corso dei lavori, era stato dapprima respinto (solo 5 su 21 i voti favorevoli) l’emendamento proposto dal consigliere Francesco Pagano e che avrebbe previsto la riduzione della Tari del 5% agli abitanti della prima e della sesta circoscrizione, colpiti maggiormente dai disservizi sulla pulizia cittadina. Di seguito, invece, sono stati ritirati gli altri due emendamenti proposti la scorsa settimana, uno dal consigliere Giovanni Caruso e l’altro dall’Amministrazione, entrambi “ideati” per garantire esenzioni alle fasce più deboli.
In tal senso, l’Assessore Dafne Musolino ha evidenziato di “aver ritirato l’emendamento nella previsione della presentazione di un’apposita delibera in cui verranno inserite queste categorie di esenzioni in favore di fasce deboli della cittadinanza e di soggetti che manifestano condizioni di disagio economico”. La delibera in questione sarebbe già pronta per essere presentata al Consiglio comunale per l’approvazione già nei prossimi giorni.