“Ridurre i canoni di occupazione suolo pubblico per andare incontro agli esercenti si può, ecco come”. Il consigliere comunale Pd Daniele Zuccarello torna sulla regolamentazione della Cosap e spiega come concretamente è possibile ridurre i canoni che sono stati triplicati nel 2011 dall’allora giunta Buzzanca e dare così risposte ad una categoria che rischia di “sparire”,senza incorrere nel no del ragioniere generale del Comune.
“Le saracinesche abbassate stanno diventando il simbolo di questa città ed alla vigilia dell’estate dovremmo cercare di fare tutti uno sforzo propositivo per evitare che la crisi che finora ha messo in ginocchio centinaia di famiglie trasformi Messina in un deserto- scrive l’esponente di Missione Messina in una nota- Sin dagli anni scorsi ho avanzato una serie di proposte per quel che riguarda la regolamentazione della Cosap, alla luce dei canoni triplicati dal 2011, proposte che oggi sono di estrema attualità e potrebbero essere un modo concreto ed efficace per dare supporto ad una categoria che sta attraversando una crisi irreversibile”.
Secondo Zuccarello infatti con l’arrivo dell’estate saranno numerosi gli esercenti che vorranno allestire i tavolini fuori dal locale ma con le tariffe triplicate (e con le cifre esorbitanti da pagare per il pregresso) è assai difficile che vi siano nuove istanze mentre è più probabile che si riduca persino il numero di quanti confermeranno la richiesta rispetto agli anni scorsi “Non sappiamo neanche quanti esercizi saranno ancora aperti alla fine dell’estate….”.
Sin dal 2011 quando l’allora assessore al Patrimonio Franco Mondello fissò i nuovi canoni Cosap il consigliere comunale Zuccarello, insieme a Confesercenti ed ad alcuni colleghi contestò l’applicazione di tariffe uguali a quelle di Milano e Roma e del tutto sproporzionate se paragonate a quelle di Catania e Agrigento. L’amministrazione Buzzanca però non ha mai fatto marcia indietro anche perché quelle “previste entrate” così alte servivano a far quadrare i bilanci anche se solo sulla carta, pur nella consapevolezza che non sarebbero mai diventate reali. Cosa che in effetti si è ampiamente verificata.
“I fatti hanno dimostrato come applicando canoni triplicati non si è risolto il problema delle entrate, tutt’altro, si è innescato un meccanismo che ha scoraggiato qualsiasi ulteriore attività ed ha causato un minor gettito per le casse di Palazzo Zanca- prosegue il consigliere Pd- Nel dicembre del 2013 ho presentato le proposte di modifica del regolamento Cosap, tenendo in considerazione le istanze avanzate dalla Confcommercio. Le mie proposte riguardavano sia la rateizzazione dei canoni pregressi, che la riduzione dei canoni Cosap prevedendo ipotesi di “adozione” da parte degli esercenti del suolo pubblico da occupare, con interventi di cura e manutenzione. La giunta ha atteso ben due anni per provvedere alla rateizzazione, mi auguro che non si debba arrivare a fine mandato per dare ulteriori risposte ai commercianti”. Secondo il rappresentante di Missione Messina le proposte possono ottenere il via libera della ragioneria generale se supportate da un’analisi dei dati relativi agli effettivi incassi rispetto all’entrata in vigore dei canoni triplicati, non dimenticando inoltre che a gennaio il Cga ha dato ragione ai commercianti che avevano presentato ricorso.
“L’amministrazione deve chiedersi se con le tariffe triplicate il Comune abbia realmente incassato di più o se invece non si sia verificato l’esatto contrario. Quanti nuovi esercizi hanno presentato istanza di occupazione suolo? Quanti locali hanno difficoltà per pagare le somme richieste e quanti hanno chiuso? Dobbiamo chiederci se realmente quel provvedimento ha sortito l’effetto sperato. L’unico modo per farlo è chiedere al dirigente del Dipartimento patrimonio una RELAZIONE che indichi, anno per anno, dal 2012 al 2014, quanto si è incassato per la Cosap e poi si raffronti questo dato con quello degli anni precedenti al 2011. Basterà fare un raffronto per vedere quanti,a fronte di un canone triplicato hanno rinunciato oppure non hanno pagato o quanti nuovi esercizi, rispetto a quelli già censiti, hanno presentato istanza. L’unica strada da percorrere è una politica che non veda nell’esercente un nemico, ma una risorsa per lo sviluppo e l’occupazione”.
Zuccarello suggerisce anche ipotesi di forme di sgravi fiscali nei confronti di quei proprietari di immobili che acconsentano di affittare i locali a prezzi agevolati sapendo poi di poter usufruire di minori esborsi per l’Imu.
“Da consigliere comunale che non vuole arrendersi di fronte alle saracinesche che continuano ad abbassarsi torno a mettere a disposizione proposte concrete e facilmente attuabili. Quel che è certo è che l’amministrazione non può continuare con una politica attendista e di scaricabarile, perché, come dice un vecchio detto: “mentre i medici discutono il paziente muore”.
Rosaria Brancato