MESSINA – La lotta agli evasori dei tributi comunali deve partire da Palazzo Zanca. E così il sindaco De Luca, come aveva annunciato questa mattina, si è presentato puntuale in diretta Facebook per svelare i nomi degli assessori che non sono in regola con le tasse. A quanto pare però anche la giunta De Luca rispecchia esattamente la situazione di evasione che si registra in città e che lo stesso De Luca ha deciso di affrontare, stanare e combattere.
Ad ammetterlo proprio il primo cittadino: «Su 8 assessori, solo in due sono in regola con i tributi e sono Salvatore Mondello ed Enzo Caruso. Anzi neanche io ero a posto perché mi risultavano gli ultimi 6 mesi del 2018 di Imu non pagati. Ma ne avevamo già parlato tra di noi. C’era qualcuno che aveva saltato qualche versamento, qualcuno che non ha pagato la Tari negli ultimi anni. Ma tutti possono avere difficoltà ma qui bisogna dare l’esempio e dunque in questi giorni tutti hanno versato e si sono regolarizzati».
Con grande nonchalance De Luca ha ammesso che la maggioranza della sua giunta, di fatto, fa parte della schiera dei messinesi che non paga le tasse comunali. Da cittadini e da assessori sono stati evasori. Il sindaco ha assicurato che in questi giorni tutti hanno pagato quanto dovevano, ma resta il fatto che siano assessori da più di un anno e che anche loro evidentemente hanno temporeggiato nel pagare.
De Luca ha inaugurato così il suo progetto “u pisci feti da testa”. Perché l’esempio deve partire da Palazzo Zanca e allora da adesso chi non è in regola lo deve fare al più presto. Si parte dal Palazzo. Non sono solo il sindaco e la giunta. Il progetto riguarda anche tutti i consiglieri comunali, di quartiere, i componenti dei Cda e tutti i dipendenti di Comune e partecipate.
«Su due impiegati comunali uno non è in regola. Come ha fatto il sindaco e la giunta fate anche voi. Chi campa attraverso il Palazzo Municipale e non paga i tributi è ladro. Stiamo lavorando a un regolamento. Voi pensate che chi vive attraverso il palazzo municipale si possa permettere di non pagare i tributi? A Messina duemila famiglie tra Comune e partecipate vivono pubblica amministrazione. La percentuale di evasione supera il 50% su alcune imposte. Dobbiamo fare un regolamento per sanzioni disciplinari per chi non paga e procedere poi ai decreti ingiuntivi o le compensazioni per i dipendenti che non pagano. Il tema della privacy cadrà di fronte agli atti amministrativi. Il nostro consulente sta incrociando i dati attraverso una banca unica».
Poi durante la diretta un passaggio su quella che in questi giorni è la battaglia delle battaglie e il punto da cui tutto è partito: gli evasori dell’Amam.
«E’ emerso che il 50% degli amministratori, nei condomini in cui sono i contatori condominiali, si sono fregati i soldi. Sono stato due ore con il presidente dell’Amam Salvo Puccio per trovare una soluzione che adesso cercheremo di definire. Nei condomini in cui c’è questo fenomeno prendete a calci in culo l’amministratore che vi ha fottuto i soldi, nominate un nuovo amministratore e vi presentate all’Amam con una denuncia nei confronti del vecchio amministratore per appropriazione indebita, noi lo denunceremo per truffa, e sottoscriviamo un accordo. Voi versate il 20% di quanto dovete e immediatamente consentiamo di installare il contatore singolo. A una condizione: alla transazione che verrà sottoscritta dovrà essere allegata la tabella millesimale del condominio in modo che ogni condomino si accolla il debito in misura millesimale e si mette in regola».