Per Messinambiente le mazzate non finiscono mai. E quando sembra che almeno per un giorno qualcosa stia girando per il verso giusto, ecco che arriva la nuova batosta. La Guardia di Finanza ieri ha messo sotto sequestro 1.250.000 euro euro dalle casse di Messinambiente. Una somma importante per la società che ogni mese fa i conti con i soldi che non bastano mai per fronteggiare costo del servizio e stipendi del personale. 1,2 milioni per Iva non versata che risale all’anno 2013, quando Palazzo Zanca fu guidato per 6 mesi dal commissario Luigi Croce e poi iniziò l’esperienza amministrativa del sindaco Accorinti e a Messinambiente c’era l’ex liquidatore Armando Di Maria.
Ieri, proprio mentre a Palazzo Zanca la giunta Accorinti si affannava in un tour de force per approvare gli atti necessari per dare sostanza al piano concordatario che è stato già trasmesso al giudice Minutoli in vista della scadenza fissata per il 3 luglio per evitare il fallimento, in via Dogali è scattato il sequestro delle somme.
Il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò non nasconde un profondo dispiacere, visto il delicatissimo momento che sta attraversando Messinambiente. «Sembrano bombe a orologeria che rischiano di mettere seriamente a rischio un percorso che a fatica stiamo portando avanti. C’è una procedura concordataria in atto, ci sono gli stipendi da pagare e i servizi da gestire, adesso sarà urgente sedersi a un tavolo con l’amministrazione comunale per capire in che condizioni e con quali risorse, anche economiche, andare avanti» dice Calabrò che non si aspettava un macigno del genere in questa fase così complicata. Proprio in queste ore infatti sono state accordate le nuove ordinanze per il proseguimento della gestione dei servizi di igiene ambientale per Messina per i prossimi tre mesi in attesa della MessinaServizi, ma anche per Taormina, dove nonostante le operazioni di subentro della nuova società Mosema serviranno altri due mesi per completare tutti i passaggi.
Anche per l’assessore Daniele Ialacqua è stato un fulmine a ciel sereno, ma l’esponente della giunta Accorinti assicura che il Comune sta già lavorando per predisporre immediatamente il versamento di almeno 1 milione di euro per coprire quantomeno gli stipendi e le spese urgenti. Di certo c’è che per Messinambiente l’incubo non finisce mai.
Francesca Stornante