La Fp Cgil racconta una nuova avventura di Alice nel “Palazzo” delle Meraviglie

Le fiabe aiutano a riflettere, racchiudono messaggi ben precisi, rimandano a significati che vanno ben oltre la storia, le fiabe attraverso la fantasia raccontano molta più realtà di quanta si possa immaginare. Forse è per questo che la segretaria della Funzione Pubblica Clara Crocè usa spesso personaggi e storie delle fiabe per raccontare le tante stranezze che accadono in città. In principio fu Pinocchio e le sue avventure scelte per l’ex sindaco Buzzanca ai tempi della vertenza dei lavoratori ex Futura. Da un Palazzo all’altro il passo è breve, ma la sindacalista ha cambiato storia e personaggi e ha scelto Alice nel Paese delle Meraviglie per raccontare ciò che accade a Palazzo dei Leoni. Questa volta la segretaria usa Alice, lo Stregato e il Cappellaio Matto per commentare le ultime notizie che riguardano le dimissioni del Ragioniere Generale, Antonino Calabrò, per la cui sostituzione Ricevuto ha già emesso un bando di selezione per l’assunzione a tempo determinato di un dirigente dell’area economico finanziaria.

“Leggendo la notizia è come se fossimo stati invitati a prendere del tè seduti al tavolo del Cappellaio Matto: in questo caso, però, a girare alla rinfusa non sono le tazze di tè ma i volti di coloro che devono andare a riempire i posti rimasti vuoti”.

La metafora-fantasia della segretaria generale vuole evidenziare quelle che vengono definite le “stranezze” del Presidente Ricevuto e procede col porre una serie di altrettanto folli interrogativi: “Se l’avvocato Calabrò non è mai stato nominato ragioniere generale, da quale incarico si dimette? E’ forse andato in quiescenza o la quiescenza è andata da Calabrò? Può un dirigente può dimettersi dall'incarico di titolarità di struttura dirigenziale o è la struttura dirigenziale che si dimette da Dirigente? Se l’incarico avrà un costo medio di 40 mila euro, perché non risparmiare affidandolo ad altro dirigente?” E ancora “gli obblighi sulle assunzioni valgono solo per i precari o sono le assunzioni che obbligano i precari?”. Il limite del 67% del rapporto spese complessive vale solo per i precari o sono i precari che limitano il 67%?”. Il nonsense di Alice nel Paese delle Meraviglie non viene usato a caso dalla sindacalista che ritiene i suoi stessi interrogativi evidentemente al limite del paradosso, tanto quanto ciò che accade dentro Palazzo dei Leoni. A questo punto la Fp Cgil avvisa “ogni atto emanato dal Presidente Ricevuto sarà passato sotto la legge di ingrandimento”.