Debutteranno stasera al Vittorio Emanuele con due atti unici i messinesi Spiro Scimone e Francesco Sframeli che sono in questo momento i due punti di arrivo più alti del nostro teatro. I testi dell’omonima compagnia infatti vengono rappresentati e messi in scena in tutto il mondo toccando i traguardi più importanti a livello drammaturgico. Prima di tutto la collaborazione con alcuni dei nomi più altisonanti del teatro italiano, due su tutti Carlo Cecchi e Valerio Binasco e poi i riconoscimenti, nel loro curriculum infatti possono vantare premi IDI, premi UBU, ma soprattutto la collaborazione con la Comédie Francaise al Théâtre du Vieux-Colombier di Parigi e la possibilità di vedere un proprio testo inserito nel programma della Stagione Culturale della Presidenza Francese dell’Unione Europea per essere rappresentato, insieme a Les Précieuses ridicules di Molière, nei paesi dell’est appartenenti alla Comunità Europea. Da stasera al Vittorio Emanuele di Messina andranno in scena con due atti unici che possiamo considerare ormai dei loro cavalli di battaglia: -La festa- (premio Candoni Arta terme per la nuova drammaturgia 1997) e -Pali- (messo in scena con grandissimo successo, in coproduzione con l’Espace Malraux , Scène Nationale de Chambéry e Asti Teatro). Ma ciò che dovrebbe renderci più fieri è la volontà di Scimone e Sframeli di rappresentare e portare nel mondo con orgoglio la loro Messina, con tutta la sua amarezza si, ma soprattutto con tutta la sua comicità.