Una struggente e visionaria Elena di Troia, interpretata da Mariangela d'Abbraccio, è la protagonista assoluta del sesto spettacolo del Festival “Teatro dei due Mari” di Tindari. Sabato 16 agosto alle 21.30 al Teatro Greco, sarà in scena “Elena” di Ghiannis Ritsos, considerato uno dei più grandi poeti greci del XX secolo.
La regia è di Francesco Tavassi, che così spiega il personaggio: “Elena è immaginariamente pluricentenaria, assediata dal fantasma maledetto della propria antica bellezza. Sola nel palazzo che fu teatro del suo rapimento da parte di Paride affronta i propri ricordi e l'arrivo della fine tra i pochi resti impolverati e sgretolati di gioielli e vestiti, trofei di un passato fiero, sottratti al saccheggio di giovani e sprezzanti ancelle. Intorno a lei, i fantasmi di coloro che le dedicarono la vita fino alle estreme conseguenze”.
Scrive Ritsos: “Grosse verruche mi sono spuntate sul viso. Grossi peli / intorno alla bocca – li tocco; non mi guardo allo specchio – peli ispidi, lunghi, come se qualcun altro si fosse installato / dentro di me, / un uomo sfrontato, malevolo, la cui barba / spunta dalla mia pelle”. Con Mariangela D'Abbraccio, la bellezza di Elena sarà espressa come traccia di una antica maschera, ancorata alla fine della vita come ultima e beffarda espressione di una umanità trapassata, simbolo della resistenza alla devastazione del tempo e alla morte. Elena è la speranza, o meglio la consapevolezza (che è anche atto di fede del poeta), che qualcosa si salva sempre dalla distruzione totale: perché “chissà / là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia / la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell'uomo”.
Alla sua sesta prova d'attrice con Tavassi, Mariangela D’Abbraccio, napoletana, debutta diretta da Eduardo De Filippo nella compagnia di Luca De Filippo. Tra le preferite di Giorgio Albertazzi, ha recitato anche per Armand Delcampe e tanti altri. La sua carriera, divisa tra teatro, televisione e musica, è stata costellata da riconoscimenti quali il Premio Persefone 2012, il Premio Marghutta Teatro e il Premio Gassman.