Al Teatro Stabile di Catania gli attori sono finalmente tornati sul palco da metà maggio con ‘A Cirimonia e L’Ultimo degli Alagona. Adesso ad andare in scena sarà La Nuova Colonia di Pirandello in un adattamento realizzato dal regista siciliano Simone Luglio. Nel cast la messinese Roberta Catanese nel ruolo di Mita, una dei due personaggi femminili rimasti nel testo adattato del regista.
Ieri sera, giovedì 10 giugno, il debutto e repliche previste per i successivi nove giorni. Lo spettacolo programmato al Palazzo della Cultura Platamone, nel capoluogo etneo, alla presenza del pubblico che sarà seduto rispettando le distanze e rigorosamente all’aperto. Mita, il personaggio interpretato da Roberta Catanese, è figlia di Padron Nocio e sposa di Currao; la giovane attrice peloritana interpreta anche Ciminudù, uno straniero malaticcio proveniente dell’est Europa.
Non è stato un anno facile per gli operatori dello spettacolo in generale. Chiusi teatri, cinema e anche le discoteche. In pandemia uno dei temi centrali è stato l’isolamento, specie nel primo lockdown e ironia della sorte ne La nuova colonia Pirandello racconta di alcuni giovani che vivono appunto in isolamento su di un’isola. Lo Stabile di Catania, nonostante le difficoltà, ha portato avanti il progetto trasformandolo in studio, con gli attori che provavano e si incontravano con le mascherine, e quando la pandemia ha dato tregua e i decreti meno restrittivi l’hanno permesso sono stati subito pronti ad andare finalmente in scena.
“Quando nasce il progetto mai avrei pensato di ritrovarmi a mettere in scena uno spettacolo che è stato allo stesso tempo uno spazio di sperimentazione, un video documentario e un live streaming”, così il regista Simone Luglio presentando lo spettacolo. La nuova colonia è uno dei testi meno pirandelliani della lunga produzione del drammaturgo siciliano e, per struttura e temi trattati, assomiglia più ad uno Shakespeare.
“La decisione è stata di lavorare con un gruppo di attori under 35 di grande personalità, creatività e follia. La follia o la disperazione che ci vuole – prosegue Luglio – per prendere la decisione di mollare tutto e partire per un’isola deserta che dicono un giorno scomparirà inghiottita dalle acque”.
Roberta Catanese nasce a Messina nel 1994, finito il liceo prende parte ad alcuni laboratori teatrali in città presso la Sala Laudamo del Vittorio Emanuele. Un periodo breve, circa un anno, passato a imparare qualcosa in più sul teatro e fare esperienza di recitazione su un palco. Nel 2015, a 21 anni, fa le valigie e lascia la città dello Stretto direzione Genova, una prima scommessa su sé stessa. Diventa studentessa del Teatro Stabile di Genova e dopo due anni si diploma, dal 2018 in poi inizia a recitare inizialmente in produzioni dello Stabile di Genova. Una delle prime esperienze dopo il diploma è in Russia, dove recita in una tragedia greca ad un festival a Mosca: Eracle, regia di Massimo Mesciulam.
Segnalata nel 2018 per il premio Hystrio alla Vocazione, Hystrio è un trimestrale di teatro e spettacolo più longevo e importante nel panorama teatrale italiano, organizza da 30 anni questo premio che si rivolge soprattutto alle giovani generazioni di artisti. Tra gli spettacoli teatrali che Roberta ricorda con più piacere c’è Sangue Matto, regia di Elena Gigliotti, e l’esperienza de I Giganti della Montagna dove è diretta da uno dei più importanti registi teatrali italiani Gabriele Lavia.
Proprio mentre replicano lo spettacolo in Sicilia, a febbraio 2020, sono aperte le selezioni per il bando dello Stabile di Catania che riguarda la messa in scena de La nuova colonia di Pirandello, si cercano attori under35 siciliani. Senza nascondere un po’ di fatica e stanchezza Roberta Catanese studia per il provino la mattina e recita con Lavia la sera sul palco, alla fine i suoi sforzi vengono ripagati e viene selezionata a prendere parte alla produzione dello Stabile di Catania.
Lo studio è stato voluto dallo Stabile di Catania dopo lo scoppio della pandemia che ha annullato le stagioni di prosa, come ha vissuto insieme agli altri attori quella fase che è durata poi mesi?
Quando l’anno scorso credevamo che tutto sarebbe stato annullato lo Stabile di Catania ci ha sorpreso facendoci fare questo studio. Noi attori avevamo dato la nostra disponibilità, loro ci avevano promesso un ingaggio e hanno pensato di onorare gli impegni così. Sono stati molto seri e professionali. Lo studio è stato sorprendente, a me piace molto conoscere e confrontarmi con altri colleghi attori e attrici. Il regista Simone Luglio ti lascia libero, vuole che l’attore sperimenti molto. Si aspetta da te che crei qualcosa mettendoci del tuo nella recitazione, vuole essere sorpreso. È stato molto difficile perché eravamo con le mascherine e dovevamo stare a distanza. Le scene in cui era previsto contatto fisico, senza potersi toccare, sono state molto difficili e bisognava davvero essere fantasiosi.
Siamo tamponati due volte a settimana, non indossiamo le mascherine sul palco durante la rappresentazione. Durante le prove invece abbiamo tenuto le mascherine nonostante fossimo tutti tamponati negativi. Ovviamente ci atteniamo alle indicazioni e cerchiamo di fare le cose per bene perché rischiare di richiudere tutto sarebbe drammatico.
In passato ha recitato ne I Giganti della Montagna di Pirandello, adesso La Nuova Colonia ancora di Pirandello. Da siciliana recitare le opere di un altro siciliano cosa le fa provare?
Io intanto spero che ci sia un terzo, come dice il detto non c’è due senza tre. Da siciliana non è scontato andare d’accordo con la modalità di scrittura di Pirandello. Lui era molto riconoscibile per il modo di scrivere e non è detto che il tuo modo di essere ti aiuti a entrare in contatto con i suoi personaggi. A me piace molto fare Pirandello, ma l’importante è stare in scena, lavorare e riempirmi di quello che c’è intorno. È importante fare teatro ed è importante divulgare questa cultura.
Assolutamente si, mi è capitato di recitare al Teatro Vittorio Emanuele prima della mia esperienza a Genova e anche dopo con lo spettacolo di Lavia. Messina è la mia casa, è la mia terra. Ogni volta che ho la possibilità di recitare in riva allo Stretto il cuore mi scoppia di gioia. Sono profondamente legata alla mia città e il fatto di essere andata via non ha di certo tagliato queste mie radici.
Ha già pensato alla sua vita artistica dopo La nuova colonia?
Intanto resta da capire se riusciremo a portare altrove questo spettacolo. Non abbiamo notizie in tal senso, ma solitamente uno spettacolo viene realizzato per rappresentarlo non solo una decina di giorni. Capisco però che ci sarebbe tanto lavoro per spostare attori e tutti gli addetti che lavorano alla rappresentazione, ma speriamo si possa realizzare.
Per il mio futuro ho comunque deciso di intraprendere anche la strada del piccolo schermo, per quanto ami il teatro ci sono delle disparità evidenti e il pane in tavola lo devi mettere. Inoltre, l’idea di provarmi anche sotto un altro punto di vista mi incuriosisce molto. È sempre recitazione, ma è un mondo diverso tra teatro e cinema. Sono da poco entrata in un’agenzia, Agave – Consulenze Creative, pian piano cercherò di farmi conoscere anche nel piccolo schermo. Il teatro resta il mio tallone d’Achille, ma se dovessi ricevere delle offerte per teatro o cinema valuterei attentamente diverse cose prima di prendere una scelta.