Giorno 24 e 25 luglio il Monte di Pietà ha ospitato “A’ nsigna” (il segno), l’opera semiseria in onore dei grandi scrittori Nino Martoglio e Luigi Pirandello, con la regia di Vincenzo Tripodo.
Un esperimento, quello di voler legare due testi teatrali scritti dai due autori siciliani, riuscito perfettamente, grazie all’impeccabile interpretazione degli attori dell’ActorGym, scuola di recitazione messinese fondata due anni fa, con lo scopo di allenare mente e corpo per investire energie ed esprimere emozioni attraverso il teatro.
“A’nsigna” è una riflessione sulla giustizia, “il più crudele gioco che si possa immaginare”, e sulla cultura siciliana, fatta di credenze e saggezza popolare. Ma soprattutto è un tentativo di far rivivere una lingua, quella messinese, ricca di sfumature, musicalità e parole, ormai dimenticate. Tutto questo grazie alla sapiente regia di Vincenzo Tripodo, per aver saputo condensare le due vicende di “’A patenti” e “I civitoti in pretura”.
Rosario Chiarchiaro, lo jettatore, è il protagonista del primo episodio, il quale cerca di trarre vantaggio dalla superstizione dei suoi compaesani, che lo avevano emarginato, con il riconoscimento ufficiale della patente di jettatore. La lingua con tutto il suo folclore è invece la protagonista ne “I civitoti in pretura”, in un processo per la colpevolezza di un uomo, reso ancora più difficile dalle incomprensioni del linguaggio quasi “criptico” dei testimoni.
Un’atmosfera divertente e seria allo stesso tempo, resa magica grazie alle musiche dal vivo di Eugenio Favano alla chitarra e al canto, e Orazio Corsaro alla fisarmonica.