Hanno imparato a fare squadra, ad essere un “gruppo”, a sostenersi e a fare il tifo per il compagno o la compagna, a condividere sorrisi, amarezze, batticuori e delusioni. Hanno imparato ad organizzare lo studio, le attività scolastiche per non restare indietro ma nel contempo riuscire a spalancare quella finestra sui loro sogni.
“Questa non è una fabbrica d’illusioni, ma è per loro la prima esperienza diretta per vivere il teatro, essere sul palco, in tutti i sensi”. Dino Scuderi, uno dei migliori artisti di una Messina arida con i suoi figli, regista, compositore, musicista, direttore musicale, è per i ragazzi e le ragazze di Play The Game l’uomo che ha le chiavi di quella finestra sul loro futuro. Dopo la prima fase, quella di ottobre e di novembre, il 2020 è iniziato con la grinta e la determinazione del gruppo di selezionati, impegnati nelle lezioni di prosa, musica, canto, danza. Per tutta la settimana vanno a scuola, qualcuno anche al lavoro, s’impegnano nelle rispettive attività. Ma il momento più atteso è il week end, quando potranno lasciare zaini e pensieri dietro la porta e indossare il loro personalissimo sogno.
“Sono molto entusiasti, recettivi, appassionati- continua Scuderi, che è il coach per la musica- Dico loro che sono stati fortunati perché questa esperienza li ha messi davvero in contatto con il teatro. E lo dico in tutti i sensi. Oltre ad essere qui con i tutor, tutti straordinari, hanno la possibilità di conoscere ogni angolo del teatro, la storia, le emozioni. E seguono ogni spettacolo in cartellone. E’ un’esperienza diretta molto importante per il loro futuro. Mi ha colpito la loro determinazione, la capacità che hanno di superare gli ostacoli pur di essere qui. Esserci. Sempre. A Messina i ragazzi hanno tanti sogni, se non li alimenti si sentono pesci fuor d’acqua. Ripeto, sono stati fortunati. Questa non è una scuola di teatro, ma è un progetto serio e seriamente seguito. E’ un modo per toccare con mano quello che sarà il loro obiettivo. Il Teatro Vittorio Emanuele è riuscito in questo grande cambiamento. Ognuno di loro sta imparando a capire davvero quanto è disposto a combattere per realizzare il suo sogno”.
I coach sono amatissimi (e temutissimi) dalla “squadra” di Play The Game e come sottolinea Scuderi sono tutor di grande talento ed esperienza. Oltre a Dino Scuderi ci sono Simona Celi (recitazione) Luca Notari (canto), Eugenio Dura (danza) ma non possiamo non citare il responsabile del progetto, ovvero Nico Pandolfino vera e propria “anima” di Play The Game.
L’obiettivo dell’Ente non è creare una “fabbrica di illusioni”, ma cambiare il modo di essere del Teatro stesso, aprirlo al mondo esterno, nutrirlo con il rapporto con il territorio. Scuderi definisce la prima edizione di Play The Game una sorta di “Puntata Zero”, che a quanto pare sta andando a gonfie vele. Basta guardare quanto accade nelle sale prova durante ogni lezione, basta ascoltarli, basta respirare quell’aria completamente diversa.
Tutti i semi piantati potremo applaudirli nel corso dell’evento del 31 marzo. La squadra di Play The Game non vede l’ora di presentarsi alla città con una grande serata che li vedrà protagonisti, tutti insieme, ognuno con il proprio talento e la propria bellezza per uno spettacolo corale.
Il glorioso palcoscenico del Teatro Vittorio Emanuele sarà tutto per loro, a conclusione di un percorso iniziato nell’estate scorsa, quando hanno partecipato al bando voluto con determinazione e un pizzico di follia dal sovrintendente Gianfranco Scoglio e sposato dal presidente Orazio Miloro, dai componenti del Cda Giuseppe Ministeri e Nino Principato e dai direttori artistici Simona Celi e Matteo Pappalardo.
Ma le sorprese non finiscono, perché tra quanti si stanno impegnando per questa seconda fase di Play The Game, ci sarà chi farà parte del musical “Love of my life- omaggio a Freddie Mercury” (anche questo un pallino di Scoglio). Dal 22 maggio appuntamento al Teatro Vittorio Emanuele per una produzione dell’Ente, uno spettacolo-evento con la regia e drammaturgia di Victor Carlo Vitale e la direzione musicale di Dino Scuderi. Sul secondo palco più grande d’Europa l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, il tenore Lorenzo Licitra . Coreografie di Eugenio Dura.
E su quel palco ci sarà anche chi, tra i giovani talenti del Play The Game, la sua prima sfida l’avrà vinta. E con loro, con questi occhi grandi quanto i loro sogni, avrà vinto la scommessa anche il Teatro, gettando il cuore oltre i tanti ostacoli di una città arida e rassegnata.