Le voci del territorio messinese per la nuova stagione della Sala Laudamo: un incubatore culturale, una scommessa in bilico tra arte e imprenditorialità per dare spazio ai fermenti teatrali cittadini. “La Sala Laudamo non è il retrobottega del Vittorio Emanuele, ma un teatro da considerare della massima dignità”, ha dichiarato la direttrice artistica della Prosa Simona Celi, “partiamo con un modello sperimentale che sarà sicuramente rivisto nella prossima stagione. Premieremo almeno due spettacoli tra quelli in cartellone con una produzione ad hoc in vista di una futura circuitazione: in questo momento possiamo garantire prezzi contenuti per l’affitto della Sala (il 10% dell’incasso o comunque una somma pari a 150 euro, ndr), la promozione degli eventi e tutti i servizi correlati. In una fase delicata per le casse dell’ente stiamo scommettendo su un nuovo modello imprenditoriale: in un secondo momento valuteremo con serenità i risultati di questo progetto”.
Dello stesso avviso il presidente Luciano Fiorino: “Restituiamo alla città uno scrigno prezioso; l'iniziativa è sostenuta attivamente dall'Assessorato alla Cultura, con cui definiremo presto i termini della collaborazione. Rimetterò il mio mandato a luglio, ad oggi mi auguro solamente di lasciare a chi mi succederà soluzioni compatibili con la sopravvivenza di questo ente”.
Per il progetto “Laudamo Show Off” debutto già nel fine settimana (sabato 27, ore 21) con La famiglia M di Orazio Condorelli con Anna Galba, Margherita Bonomo, Peppe Macauda, Antonio Ruello e Salvatore Giannì. Tra gli spettacoli in programma anche I tormenti del Signor K di Daniele Gonciaruk (dal 13 al 15 aprile), Le gattare juventine di Paride Acacia (28-29 aprile) e Patres di Saverio Tavano (11 maggio). Chiusura dal 15 al 17 giugno con Affabulazione, uno spettacolo di Giovanni Boncoddo sulle orme di Pier Paolo Pasolini.
Domenico Colosi