Giovani migranti sul palcoscenico della Laudamo per un percorso di integrazione

Promosso dall’associazione culturale DAF-Teatro dell’Esatta Fantasia e diretto dall’attore e regista Angelo Campolo, il “Progetto Parola Pasolini”, vede tra i partecipanti alla selezione per giovani attori, un gruppo giovani migranti senza famiglia, ospiti del centro”Ahmed”. Il progetto teatrale si articola in tre fasi ispirate alle opere di Pier Paolo Pasolini.

Il teatro è simbolo di cultura, di vivacità, un luogo dove rielaborare forme e contenuti frutto dell’esperienza umana intesa nella sua totalità. Sul palcoscenico si affrontano temi ed espressioni che interpretano la sfera relazionale dell’individuo, il continuo ed inevitabile confronto tra il sé e l’altro.

Il “P.P.P” (Progetto Parola Pasolini), diretto dall’attore e regista messinese Angelo Campolo, incarna per certi versi proprio questo aspetto del teatro, creando percorsi di socializzazione e di integrazione che coinvolgono giovani migranti, minori non accompagnati. Sotto l’impulso di Alessandro Russo e Clelia Marano, ex esperta per la consulenza e la collaborazione nelle politiche di mediazione sociale del Comune di Messina, un gruppo di ragazzi, ospiti del Centro “Ahmed”, hanno preso parte alle selezioni fatte per costituire il nucleo di giovani attori che affronteranno con tre diversi registi la sfida portare in scena tre nuove drammaturgie ispirate all’opera di Pasolini. I ragazzi, per la prima volta nella loro vita, hanno calcato le tavole di un palcoscenico.

«Il loro ingresso in teatro in fila indiana, l’imbarazzo, le risate, gli sguardi incerti, la fierezza e il dolore negli occhi, sono immagini che non scorderò facilmente», racconta Angelo Campolo dopo aver conosciuto i giovani migranti. «Con loro, per i primi due incontri, abbiamo dato spazio alla “lingua del teatro” fatta di corpo, musica e ritmo. Poi alcuni di loro, in modo spontaneo hanno deciso di far entrare le parole». Gli incontri con i ragazzi sono la prima tappa di un percorso che inizia a settembre per concludersi a maggio.

Le attività laboratoriali, promosse dall’associazione culturale DAF – Teatro dell’Esatta Fantasia – nell’ambito di “Laudamo in Città 2015/16”, si svolgono alla Sala Laudamo. «La scelta di lavorare su Pasolini – spiega Giuseppe Ministeri, presidente dell’associazione – non è dettata solo dalla circostanza dell’anniversario della sua scomparsa, ma anche da una sfida che la nostra compagnia vuole affrontare, compiendo un importante passo in avanti nell’evoluzione del laboratorio in termini di qualità e impegno».

Il progetto si articola in tre “tappe”: la prima parte è tratta da Teorema, a cura di Angelo Campolo (date: dal 28/10 all’01/11, 3-4/11 e 6-8/11/2015), la seconda parta si rifà alle raccolte poetiche La religione del mio tempo, Poesia in forma di rosa, Trasumanar e organizzar, a cura di Annibale Pavone, (date: 15-17/01, 19-20/01, 22-24/01/2016), la terza parte è in via di definizione.

«La nostra intenzione è di aprire un processo creativo che ponga al centro le domande di quell’opera che ancora oggi sono in grado di scuotere la nostra coscienza intima», prosegue Campolo riferendosi al suo Teorema. «Un viaggio “aperto” ad ogni possibile incontro, imprevedibile, inaspettato proprio come con i ragazzi che continueremo ad incontrare, curiosi di scoprire dove tutto questo ci condurrà».


Gabriele Quattrocchi