Taormina si appresta ad accogliere la Turandot di Puccini , tra tradizione ed innovazione tecnologica

Tradizione ed innovazione tecnologica: ad un passo dal debutto la Turandot di Puccini, diretta dal Maestro Enrico Castiglione.

Per l’occasione, il Teatro Antico di Taormina si trasformerà nell’antica Città Proibita di Pechino, grazie alla scenografia costruita essenzialmente di immagini tridimensionali, realizzata all’insegna della tecnologica più avanzata: soluzione sperimentata nei maggiori teatri del mondo, e con esiti straordinari.

Sul versante musicale viene proposta la tradizionale versione completata da Franco Alfano sugli abbozzi lasciati dallo stesso Puccini. Sul podio Fabio Mastrangelo a dirigere l’Orchestra Sinfonica del Teatro Vittorio Emanuele di Messina insieme al Coro Lirico Francesco Cilea. Sul palcoscenico un cast d’eccezione, come è ormai nella tradizione

degli allestimenti firmati da Enrico Castiglione.

Il soprano Francesca Patanè, una delle più accreditate interpreti del ruolo in campo mondiale, voce straordinaria, bellezza mozzafiato, è la -principessa di gelo- che il regista Enrico Castigliane farà apparire completamente nuda in tutto il suo fulgore provocatorio ed insieme ammaliante.

Una visione che incatena il coraggioso e ardente principe Calaf, il tenore argentino Dario Volontè. Co-protagonista femminile è il soprano Chiara Taigi, che incarna la generosa e fedele Liù. Aldo Orsolini, Massimiliano Chiarolla e Leonardo Galeazzi interpretano i tre ministri Pang, Pong, Ping. Francesco Ellero D’Artegna è il vecchio Timur, Renato Cazzaniga l’imperatore Altoum e Antonio Barbagallo il Mandarino.

Si replica domenica 8 agosto