Il coinvolgimento della città come strumento di miglioramento della situazione del teatro Vittorio Emanuele. E’ quanto che si propongono le organizzazioni sindacali di SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. di Messina che hanno indetto per le 10 di domani, una conferenza stampa presso i locali al quinto piano del Teatro stesso. Punto nodale dell’assemblea, sarà, appunto, una lettera aperta ai cittadini sulle vicende riguardanti l’ente culturale.
Non è il primo segno di attenzione che le associazioni dei lavoratori mostrano nei confronti di una situazione che desta non pochi motivi di preoccupazione. Un intento rinnovatore è stato, infatti, manifestato nel corso del confronto sindacale di avantieri tra la Fistel (la Federazione sindacale della Cisl che associa i lavoratori dell’informazione, dello spettacolo e delle telecomunicazioni) e i vertici del Teatro Vittorio Emanuele, rappresentato all’incontro dal presidente on. Ordile dal sovrintendente prof. Magaudda e dal consigliere dott. Ricevuto.
Dal dibattito è risultata l’urgenza che le varie amministrazioni interessate condividano, sulla base delle proprie specifiche competenze, compiti e azioni, dando luogo ad un protocollo di intesa che garantisca un’ordinata coordinazione delle forze in campo e scongiuri quel costante rimpallo di responsabilità che più nuoce al futuro del Teatro.
“E’ assolutamente necessario – ha affermato il segretario provinciale della Fistel-Cisl, Domenico Allegra, all’indomani del delicato incontro – che l’Assessorato al Turismo, il Comune di Messina, la Deputazione Regionale, gli Amministratori del Teatro e tutte le Organizzazioni sindacali s’impegnino, secondo le specifiche competenze, sulle necessarie azioni amministrative da attuare”.
La collaborazione sinergica e l’assunzione di responsabilità rappresentano quindi il fulcro per il ribaltamento delle sorti del Teatro Vittorio Emanuele. Un’ottica che dev’essere necessariamente adottata per uscire dalla situazione di stagno in cui versa la struttura. “Le criticità accumulate nel corso degli anni – ha infatti spiegato Allegra – non possono trovare soluzione se non con un progetto sinergico e condiviso di tutte le parti che hanno ruolo nella vicenda del Teatro messinese”.
Voglia, dunque, di ricostruire una realtà più vicina alle legittime richieste di stabilizzazione più volte espresse da orchestrali e maestranze e parole che pungolano le istituzioni affinché cooperino per un riscatto dell’ente, affrontando fattivamente le spinose questioni riguardanti la pianta organica, le tabelle di equiparazione e la congruità dell’importo del contributo regionale che soffrono a tutt’oggi una condizione di impasse.
Tra le proposte avanzate dalla Fistel, l’istituzione di un tavolo tecnico, idea peraltro già sottoposta al vaglio del neoeletto presidente della Regione, Rosario Crocetta, ma anche la nomina di un “commissario ad acta”. Pur non volendo, infatti, sminuire il lavoro compiuto dal precedente commissario, il dott. Pietro De Miceli, Allegra riconosce il residuare di alcune problematiche tra cui, quella di più impellente risoluzione del mancato sblocco, da parte della Regione, degli oltre 3 milioni di euro che potrebbero agevolare la risoluzione dei problemi del Teatro.
Una questione sulla quale la Fistel ha deciso di canalizzare le proprie forze, intraprendendo un percorso unitario di trattative e mediazione e rifiutando, invece, la metodologia meno conciliante adoperata dalle altre organizzazioni, consistente nell’allargare alle relazioni sindacali gli orizzonti mediatici, elargendo giudizi di negligenza nei confronti dei vertici del Teatro.