Inaugurata la nuova stagione ma è festa… a metà. Le maestranze protestano

L’impressione è quella di vecchi amici che si incontrano, nuovamente, dopo tanto tempo. Una festa semplice ma sentita quella che si è tenuta ieri sera al Teatro Vittorio Emanuele. Ad accogliere i cittadini e a fare gli onori di casa il direttore artistico Ninni Bruschetta ed il maestro Giovanni Renzo che giocosamente hanno intrattenuto il pubblico presentando il cartellone stagionale.

Malgrado le note difficoltà di natura economica, il cartellone vanta comunque alcuni nomi di spicco, primo fra tutti, ad aprire il programma, Toni Servillo con le sue letture su Napoli, il jazzista Paolo Fresu e ancora molti personaggi noti soprattutto nell’ambito televisivo tra i quali Beppe Fiorello, Monica Guerritore, Carolina Crescentini, Enzo Iacchetti e Antonella Ruggero.

Tra i protagonisti della serata, con alcune esibizioni molto toccanti, anche i giovani del laboratorio “Laudamo in città”, un progetto – a cura di Annibale Pavone e Angelo Campolo – che rappresenta la vera scommessa di questa stagione e che mira, attraverso i propri laboratori teatrali a trasformare la sala Laudamo in un cantiere aperto alla città, un luogo di incontro in costante rapporto con il territorio.

Tra i toni di festa non mancano, tuttavia, le polemiche. All’ingresso del teatro, alcuni rappresentanti sindacali delle maestranze hanno distribuito volantini per rendere nota la propria condizione di precari, un comunicato più volte ripreso idealmente in mano dal direttore artistico Giovanni Renzo che ha assicurato un pronto ritorno della lirica al Vittorio Emanuele .

Nessuno si legge nel documento firmato dai sindacati- poteva credere che vi fosse in atto una guerra fra arti. Ora è sotto gli occhi di tutti. Uno stato di fatto esplicitato anche dalle ultime parole del Sovrintendente, che non menziona la musica fra le arti del Teatro. Lo squilibrio si è profilato già con le scelte operate da un Sindaco poco illuminato e vogliamo credere inconsapevole, su come ha scelto colui che è stato messo alla guida del teatro. È lo stesso Sindaco – continua il comunicato- che lottava con queste OO.SS. inveendo contro le precedenti gestioni, che reputava dolose e colpevoli della precarietà e dello stato di abbandono in cui versava l’Ente; lo stesso Sindaco che ora acclama un Teatro che scaccia e cancella di fatto tante gloriose professionalità. Si dimentica che questa città ha tanti giovani che frequentano classi con indirizzo musicale ed un rinomato conservatorio; anche loro, completati gli studi, saranno destinati a non trovare alcuno sbocco occupazionale a Messina. Gli amanti e cultori della musica e delle opere liriche, assisteranno ad una stagione che taglia la musica con la vecchia scusa che “non ci sono soldi”; saranno costretti a “migrare” nei teatri di Catania o Palermo per godere di uno spettacolo operistico”.

All’arrivo del sindaco Accorinti ha luogo una nuova protesta: dopo un breve conciliabolo, caratterizzato da toni particolarmente accesi, alcuni dei rappresentanti sindacali prendono di mira anche Ninni Bruschetta, fermato proprio pochi secondi prima di salire sul palco a presentare la serata. Dopo pochi minuti la situazione è tornata alla calma con la promessa di un incontro in cui verranno affrontate con rigore tutte le rimostranze e le proposte sul tavolo.

Giuseppina Borghese