“La presente per chiedervi cortesemente, fermo restando il presidio dei lavoratori da voi organizzato nel Teatro Vittorio Emanuele, di voler lasciare libera la stanza riservata alla Presidenza”.
E’ l’incipit della lettera che ieri il presidente dell’Ente autonomo regionale Teatro di Messina, Luciano Ordile, ha inviato ai sindacati Slc Cgil, Uilcom Uil, Sadirs e Fials e per conoscenza al prefetto di Messina, Stefano Trotta.
“Il permanere nella stanza di varie persone anche estranee ai sindacati e ai dipendenti di questo Ente – spiega Ordile – mi impedisce di fatto e in maniera obiettiva di poter lavorare e quindi di adempiere in maniera completa ai miei compiti di presidente. Certo che vi rendiate perfettamente conto della situazione, rimango in attesa di una vostra cortese risposta”.
Ed infine un messaggio conciliante: “Intanto, mi auguro che il pagamento dello stipendio di dicembre e della tredicesima ai dipendenti nonché il pagamento ai professori d’orchestra di tutte le spettanze maturate nel 2012 contribuisca, pur nelle difficoltà e nelle incertezze causate dal ridimensionamento del finanziamento regionale, a migliorare il clima complessivo delle relazioni al fine di far fronte comune nei confronti delle istituzioni di Palermo”.
Ma di conciliante, la risposta delle organizzazioni sindacali non ha proprio nulla. Cgil, Uil, Sadirs e Fials spiegano che gli stipendi potranno arrivare solo quando verrà redatto e approvato il bilancio consuntivo 2011, finora solo “promesso e non presentato”.
I sindacati spiegano l’evolversi della vicenda e le motivazioni della loro scelta: “L’8 gennaio, data di inizio della protesta, abbiamo chiesto ad Ordile e al Sovrintendente un incontro per discutere dei problemi dei dipendenti. Il Sovrintendente ci ha subito ricevuto mentre Ordile non ha voluto farlo, allontanandosi dagli uffici e non facendovi ritorno sino ad oggi. Il primo incontro utile è stato il 16 gennaio, in un contesto diverso da quello dell’8 gennaio, con la pretesa di Ordile di conoscere tutti i nominativi della delegazione. Il clima è rimasto sereno solo per la maturità dei lavoratori mentre Ordile ha agito con sufficienza nei confronti del dramma dei lavoratori”.
Le organizzazioni precisano poi che, in presidenza, non esiste alcun estraneo, ma si tratta di persone che Ordile non conosce “per le pochissime giornate in cui prestano la loro opera durante l’anno”.
La proposta di Ordile è allora rigettata: “Appare fuori luogo e di dubbio gusto, il suo “augurarsi che il pagamento della tredicesima e dello stipendio, spettante a dicembre e ricevuto solo a fine gennaio, possa essere motivo di soddisfazione” per i lavoratori e le loro famiglie, costrette a trascorrere le peggiori festività natalizie da quando prestano la loro opera per l’Ente. A ciò si aggiunga, che le motivazioni addotte per il ritardo dei pagamenti degli stipendi, secondo lei dovute al ridimensionamento dei finanziamenti regionali, non possono che acuire ancor di più il clima di malessere tra i lavoratori. Vi è la consapevolezza che ciò è unicamente imputabile alla mancanza degli adempimenti “d’ordinaria amministrazione” che l’Ente, da Lei diretto, non ha saputo negli anni mettere in pratica”.
Cgil, Uil, Fials e Sadirs concludono rivolgendosi alle altre istituzioni: “Auspichiamo che le istituzioni regionali, provinciali e comunali, così come il prefetto, che legge per conoscenza, possano al più presto adottare tutte le necessarie iniziative atte a trovare soluzioni adeguate, rimuovendo le cause che hanno generato al Teatro, la più importante istituzione culturale della città di Messina, questa situazione ormai insostenibile”.